L’inganno
- Autore: Non disponibile
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
Oceano di carta è un vasto mare dove i pesci sono racconti: si possono pescare storie drammatiche o avventurose, surreali o umoristiche, ironiche o riflessive, misteriose o fantastiche… È anche un concorso, indetto da Sensoinverso Edizioni, cresciuto negli anni, che raccoglie i racconti vincitori in un’antologia. Il 2017 è stata la volta de “L’inganno” una raccolta di racconti scritti da: Enea Nottoli, Nadia Pedrini, Sandra Pauletto, Stefania Peraccini, Rolando Perri, Mauro Piacentini, Antonino Piangiamore, Daniela Piras, Gabriella Pison, Enrico Pompeo, Maddalena Portone, Francesco Prandi, Milena Privitera, Ivo Ragazzini, Pietro Rainero, Pietro Rava, Fabrizio Rigante, Davide Rissone, Elenia T. Rizza, Lorenzo Romagnoli, Donato Ruggiero, Giovanni Ruggiero, Riky Sandri, Giulia Sangiuliano, Vittorio Sartarelli, Franco Siligardi, Angelo Tecchi, Fabio Todeschini, Jessica Tommasi, Paolo Trapani, Graziano Turrini, Luigino Vador, Giovanni Vannucchi, Claudia Vazzoler e Renata Pasini, Francesco Ventriglia, Manuel Vestrucci, Juri Zanin, Enrica Zerbin.
“L’inganno” descritto in questi racconti è l’imboscata che ti presenta la vita allo scopo di trarre in errore l’avversario e di porlo, quindi, in condizioni d’inferiorità. Eppure i protagonisti di questi brevi ma incisivi racconti, uomini e donne, ragazzi e ragazze, riescono a spuntarla.
Ginevra, sette anni, allora discute con la mamma perché vuole giocare a calcio, non le è permesso, lei però è testarda e dimostrerà che la femminilità si può mantenere anche giocando a calcio; Nina, una piccola formica operaia, vuole passare alla storia realizzando qualcosa di spettacolare e, temerariamente, ci riesce; Matteo, di soli otto anni, ha paura dei temporali e s’infila nel letto del fratello più piccolo che lo conforta e lo aiuta a catturare l’uomo ombra; Giovanni che imperterrito continua a serrare i pugni come a dire «combatto la vita» e di fatto la combatte; Pina con la sua Bianchi, tosta, con le gambe tornite al vento, pedala veloce su e giù per le campagne romagnole ma quella bici, a lei tanto cara, la regalò a un soldato, per giunta tedesco; il Principe Timoteo, per gli amici Tim, ungherese ma che aveva presto imparato ad abbaiare in italiano, cane combattente, reietto gettato per strada, poi catturato e messo in un canile, trova un padrone e una casa e dimostra il suo nobile colore e la purezza del suo sangue.
Il più ingannato di tutti è Lui che
“alza d’improvviso la testa e la fissa con quei due spiragli di cielo, la bocca leggermente aperta. Si affretta a dire: «Le porto il resto, madame». Questo dice lentamente, con quella voce incolore, con l’accento storpio, dice proprio: «Le porto il resto, madame». Lei allora sorride e con la mano disegna ampi cerchi nell’aria, con la mano destra, perché non è mancina, e risponde: «Tieni il resto, chérie» e sorride ancora, anche quando il cameriere, incredulo, si gira su se stesso e va verso il bancone”.
Nei bar di periferia, nel pollaio di Teresa, al mare, in montagna, in città, ieri come oggi e come domani, in pace e in guerra, “L’inganno” del titolo colpisce il veterinario come l’impiegato, il dottor Weissenfells come l’ebreo di Rosari, gli stravaganti cercatori d’oro dell’Adriatico come la dea della luna, ma tutti, proprio tutti, alla fine cambiano strada, cambiano vita, si riscattano, rivelano e si rivelano, guariscono da paure, fobie, si confrontano e completano la loro storia in questo mondo.
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