

L’altra metà del pop
- Autore: Paolo Mazzucchelli
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2021
L’emancipazione femminile e le copertine dei dischi. Un legame stretto, quasi viscerale. E che non sembri una forzatura o una boutade. Potenza del vinile, dell’industria discografica, della musica che gira intorno. Che spesso, ieri come oggi, ha precorso i tempi, anticipando i cambiamenti in atto nella società.
Paolo Mazzucchelli di musica ne mastica. Nel corso degli anni ha realizzato un numero non indifferente di iniziative e rassegne, qualcuno lo ha definito “raccontatore di musica”, anche se, per hobby, fa il portalettere… Con il suo L’altra metà del pop (Stampa Alternativa, 2021), Mazzucchelli ha provato a raccontare il percorso di liberazione della donna dagli stereotipi di genere attraverso la variante del vinile. Il corpo femminile è passato spesso a fare capolino sulle copertine dei dischi (pop e non solo), anche se con obiettivi e scopi diversi.
Il libro parte dalla prima metà degli anni ’40, quando la donna è identificata come angelo del casolare: la sua è una figura innocente, mamma e sposa integerrima, castigata e sacrificata alla famiglia. Con il passare dei decenni si fa strada il femminismo, la comunità LGBT alza la voce e le major del disco offrono un’immagine della donna meno rassicurante, più legata alla realtà di una collettività in trasformazione.
Se la prima copertina proposta da Mazzucchelli è di una Dorothy Lamour (e il suo album A Collection of Favorite Hawaiian Songs) dalla bellezza composta sia pur ammiccante, le pagine successive del suo volume si aprono alla fierezza di Patti Smith o di Suzi Quattro, all’androginia di Grace Jones, alle rivendicazioni di Michelle Shocked, che nel suo Short Sharp Shocked è immortalata mentre viene immobilizzata, senza troppi complimenti, da un poliziotto.
Certo, il corpo della donna continua a essere usato per smuovere quanto più possibile il testosterone di chi si ferma a guardarla, non c’è femminismo che tenga: ogni riferimento a certe copertine dei Boney M (in particolare Love for Sale) o di O’Donel Levy (Everything I Do Gonna Be Funky) non sono per nulla casuali. Poi ci sono i casi di creatività al femminile: le copertine di The Haunted Man dei Bat for Lashes o di Go go diva del duo La Rappresentante di Lista propongono la figura di una donna che trova il coraggio di osare, di scegliere, di mettersi a nudo.
La carrellata proposta tra le pagine di L’altra metà del pop è, come ovvio, incompleta e lontana dall’essere esaustiva. Tuttavia, la selezione offerta dall’autore appare convincente e ben congegnata. Per via di testi ben inseriti nei contesti storici di riferimento, per la capacità di raccontare la genesi degli artwork presi in considerazione. Preziosi anche l’introduzione curata da Grazia Di Michele e le interviste a quelle donne che si sono occupate in prima persona del processo creativo riversato poi sulle copertine, dalla fotografa Lynn Goldsmith alla designer Gil Funccius, che chiudono il cerchio di un libro a dir poco interessante.

L'altra metà del pop. L'emancipazione femminile rappresentata nelle più belle copertine dei dischi
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’altra metà del pop
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