L’aquila di sabbia e di ghiaccio
- Autore: Massimo Pietroselli
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2010
Le acque dell’immenso Danubio scorrono calme. Le legioni l’hanno appena attraversato, le coorti avanzano ordinate nella nebbia con gli scudi schierati. La neve cade a grandi fiocchi stranamente asciutti. A terra spessi strati di ghiaccio. Le immense foreste celano gli spaventosi barbari, le leggende più agghiaccianti fanno tremare la truppa. Tra i germani ci sono gruppi di sarmati a cavallo dotati di coraggio e forza straordinari pronti a donare la propria vita per la causa comune e “drogati” da un culto divino. Le “Bestie”, così vengono chiamati, infondono coraggio insperato alle disorganizzate tribù.
Solo un uomo può sconfiggerli, solo un uomo può individuare l’origine della loro forza divina.
Un pretoriano, uno “speculator” di origine sarmate, ma di provata fede romana.
Per questo si reca tra le dune egiziane vagando tra i deserti e la luminosa città di Alessandria. Dotato di acume e determinazione non comune, la spia riuscirà a districarsi ed a risolvere il dilemma all’apparenza irrisolvibile. Il destino lo riporterà a Melissa, la donna amata, sacerdotessa di Iside e Serapide. Una schiava egizia dalla bellezza straordinaria perduta anni prima a seguito della tragica morte di Primo, il loro figlioletto gravemente malato. Sconvolta dalla crudeltà del pretoriano che ha lasciato morire il figlio senza dolore o sensibilità apparente, è riuscita a scappare con l’altro figlio.
Pur di proteggere Aulo vive subendo incredibili umiliazioni da parte di Zabda un mercante di schiavi.
Trovato il collegamento tra Egitto e Pannonia lo “speculator” torna aldilà del grande fiume, vive nei boschi per un anno ed infine contribuisce alla vittoria totale di Marco Aurelio.
Un uomo eccezionale, Tito Ulpio Geminus, all’occorrenza spia, soldato e diplomatico con una fedeltà sconfinata nei confronti del suo divino imperatore. Una fedeltà però soggettiva che lo induce ad andare oltre ai suoi compiti fino a diventare il vero e proprio artefice dei destini dell’impero. Un uomo che insegue un destino già scritto, un fato cupo e tragico. La vita gli ha dato forza ed intelligenza straordinarie ma gli ha tolto la capacità di amare e di comprendere. Un uomo che ha messo la ragion di stato davanti agli affetti fino ad offuscarli completamente. La donna amata è persa irrimediabilmente per la sua insensibilità nei confronti del figlio ammalato e morente. L’altro figlio viene ritrovato e riperso. La sua proverbiale durezza viene però infine sconfitta prima del tragico atto finale e il pretoriano invincibile riuscirà persino a piangere di fronte all’immagine dei due figli perduti…
L'aquila di sabbia e di ghiaccio. Il regno dell'Imperatore filosofo. Il romanzo di Roma (Vol. 7)
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