Ha bisogno di trasformarsi l’amore per sopravvivere e ogni passaggio, dalla fase precedente a quella successiva, comporta perdite e nuovi traguardi. È questo il tema della poesia intitolata L’edera del poeta, critico letterario (e molto di più) Franco Fortini, tratta dalla raccolta “Una volta per sempre”.
Pubblicata per Arnoldo Mondadori nel 1963, la raccolta contiene testi scritti tra il 1958 e il 1962. Il libro si presenta come un atto di accusa nei confronti della società di massa, del consumismo, dell’alienazione a conferma di una salda vocazione civile e politica.
L’edera rappresenta un’oasi poetica rispetto all’impegno politico, etico, di denuncia sociale che caratterizzò attività e vita di questo intellettuale militante.
Vediamo testo e analisi strofa per strofa della poesia.
L’edera: testo della poesia
Molti anni fa, quando non eravamo
ancora marito e moglie, in un pomeriggio
di marzo o aprile, lungo le rive di un lago,
un poco scherzando, un poco sul serio, colsi
al piede di un abete un breve ramo di edera,
simbolo di fedeltà dei sentimenti,
per ricordo di quella passeggiata tranquilla
ultima di un’età della nostra vita.
Senza turbamento non so guardarla.
La luce ha scolorito a poco a poco
le foglie che erano verdi e nere.
Mutamenti impercettibili, sintesi
molto lente, alterazioni invisibili.
Come se non vent’anni ma molti secoli
fossero passati. Ora quel ramo somiglia
tante cose che inutile è qui nominare.
Pure, solo così impallidendo, ha vissuto.
Se una volta era degno di sorriso
ora è più somigliante figura d’amore.
Chi è Franco Fortini
Franco Fortini è lo pseudonimo di Franco Lattes, figlio di un avvocato di origini ebraiche, nato a Firenze nel 1917. In seguito alle leggi razziali del 1938 non solo prese il cognome Fortini della madre ma abbracciò la sua fede valdese. Dopo una doppia laurea in Giurisprudenza e Lettere, riparò in Svizzera per sfuggire alla deportazione in massa degli ebrei nei campi di sterminio. Rientrato clandestinamente si unì alla Resistenza in Val d’Ossola. Al termine del secondo conflitto entra nella redazione del Politecnico. Lavora all’ufficio pubblicità della Olivetti e presso riviste specializzate. Come militante marxista eterodosso denuncia stalinismo e società di massa, collocandosi nella cosiddetta “nuova Sinistra”. Collaborò al quotidiano “Il manifesto”, fu professore di Storia di critica letteraria all’Università di Siena e un apprezzatissimo traduttore dal francese e dal tedesco. Si spense a Milano nel 1994.
Analisi della poesia L’edera
Vediamo il significato del testo della poesia L’edera strofa per strofa:
I
La prima strofa è centrata sul dono d’amore. Il poeta rievoca un episodio del fidanzamento quando, durante una passeggiata sul lungolago, raccolse da terra un ramo di edera, simbolo di fedeltà coniugale e ricordo della giovinezza. E lo donò alla ragazza che avrebbe sposato nel 1946.
II
A distanza di vent’anni la vista di quel rametto commuove ancora il poeta. Infatti l’ingiallimento delle foglie e mutamenti impercettibili hanno trasformato il tralcio come se fossero passati secoli.
Nella seconda strofa è collocata la constatazione del mutamento tra giovinezza e maturità nel rapporto coniugale.
III
Eppure solo la trasformazione gli ha permesso di vivere. Appena colto simboleggiava un sentimento ingenuo. Ora, impressi i segni del tempo, riflette l’autenticità di un amore profondo e duraturo.
Nella terza strofa viene esplicitato il valore simbolico dell’edera: forza e durata dell’amore coniugale.
In linea di massima il poeta assegna alla poesia il compito scomodo di testimoniare la verità. Eppure questo componimento sembra un’isola tra quelli impegnati della raccolta. È una dichiarazione d’amore sobria, abbottonata e mediata da una pianta comune sempreverde alla moglie Ruth Leiser. Poliglotta di origine svizzera, collaborò con il marito in alcune traduzioni dal tedesco.
L’edera: dalla poesia di Fortini alla canzone di Nilla Pizzi
Riecheggiando "L’edera" di Fortini - che l’autore non me ne voglia - come dimenticare l’omonimo brano di Nilla Pizzi, secondo al Festival di Sanremo del 1958? Qui l’amore sponsale non c’entra, ma un sentimento giovanile, incerto, contraddittorio che attende di trovare la sua strada.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “L’edera”: la poesia di Franco Fortini sull’amore che resiste agli anni che passano
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