L’effetto Lucifero. Cattivi si diventa?
- Autore: Philip Zimbardo
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Raffaello Cortina Editore
- Anno di pubblicazione: 2008
Generalmente, quando si parla di male, la principale tendenza è quella di credere che esso sia frutto di caratteristiche disposizionali e interne, questo perché ad una persona etichettabile come “cattiva” vengono più facilmente legittimati comportamenti e azioni malvagie che un “buono” non sarebbe (apparentemente) mai in grado di perpetrare. Si tratta di un bias mentale meglio conosciuto come "errore fondamentale di attribuzione", il quale ci porta a considerare in modo eccessivo il comportamento come il prodotto di stabili caratteristiche di base della personalità, sottovalutando così il potere delle forze situazionali.
Come viene dettagliatamente descritto nell’interessante volume dal titolo L’effetto Lucifero. Cattivi si diventa? (Raffaello Cortina, 2008, trad, di Margherita Botto), lo psicologo statunitense Philip Zimbardo, invece, nel 1971 realizzò un rivoluzionario esperimento passato alla storia come Esperimento carcerario di Stanford, con il quale ribaltò questa prospettiva tradizionale rendendo il confine della dicotomia buono-cattivo decisamente più sfumato e permeabile e dimostrando che tutti noi, in particolari circostanze, potremmo inaspettatamente trasformarci nei cattivi della situazione, arrivando a comportarci in modo radicalmente discordante rispetto ai nostri valori abituali. Attraverso questo esperimento, Zimbardo si proponeva di osservare per due settimane il comportamento di 24 studenti maschi fisicamente sani e psicologicamente stabili inseriti all’interno di un carcere riprodotto nel seminterrato del Dipartimento di psicologia dell’Università di Stanford dopo essere stati casualmente divisi in due gruppi: guardie e detenuti. I partecipanti avrebbero dovuto fingere di ricoprire questi due ruoli nella maniera più realistica possibile, ma senza ricorrere mai ad abusi e punizioni fisiche di qualsiasi tipo.
Tuttavia, Zimbardo e i collaboratori furono costretti a interrompere l’esperimento prima del previsto poiché successe l’imprevedibile. I partecipanti si calarono nei due rispettivi ruoli a tal punto da subire un processo di deindividuazione che trasformò le guardie in aguzzini spietati e i detenuti in vittime psicologicamente passive.
Nonostante le critiche ricevute per il carattere poco etico dell’esperimento, esso è passato alla storia come il perfetto esempio a dimostrazione del “potere delle situazioni” e della deindividuazione, rivelando un messaggio indubbiamente faticoso da accettare: qualsiasi persona, in specifici frangenti di pressione sociale e ambientale, potrebbe subire radicali trasformazioni caratteriali arrivando ad agire in maniera inaspettata e discordante dai propri valori. Ecco cos’è l’Effetto Lucifero, un fenomeno che è stato alla base delle peggiori forme di violenza, abusi e deumanizzazione perpetrate nella storia dell’umanità e che, come spiega l’autore nel libro, può essere contrastato solo abbandonando il mito della nostra invulnerabilità alle forze situazionali e prendendo consapevolezza del loro potere.
L'effetto Lucifero. Cattivi si diventa?
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