L’impersonatore di Naila Carlisi Vita

Con la sua intuizione del “teatro nel teatro”, Luigi Pirandello ha sconvolto i canoni artistici della drammaturgia, abbattendo il muro che separa la realtà dalla finzione, la quotidianità e la recitazione. Dalla divergenza tra la forma, ossia lo stampo che imprigiona l’individuo, e il flusso, cioè la vita che scorre inarrestabile, nascono le contraddizioni dell’uomo contemporaneo, incapace di cogliere il suo tempo e costretto a indossare una maschera. Nella visione dello scrittore, l’unica via di uscita è diventare coscientemente personaggi, essere consapevoli dell’inganno che regola il gioco della vita.
Nel settembre del 2023, S4M edizioni ha pubblicato L’impersonatore di Naila Carlisi Vita, un romanzo breve, o racconto lungo, che esplora la complessità delle percezioni che abbiamo di noi stessi e le dinamiche psicologiche legate all’auto-accettazione.

Il protagonista della storia, Vincenzo, è un attore teatrale profondamente suggestionato dalle teorie pirandelliane che, essendo rimasto privo di una compagnia con cui salire sul palco, ha deciso di recitare per tutti coloro che hanno bisogno del suo aiuto: per gli asociali può interpretare la parte di un compagno inseparabile, per le zitelle quella del marito e altro ancora, secondo le esigenze dei clienti. Daniele è un giovane alle prese con una sorella, Ornella, che vorrebbe allontanare da un fidanzato che non gli va a genio e così assolda Vincenzo affinché si finga un amico e la corteggi, "liberandola" dal compagno non gradito. La missione si rivela però ricca di imprevisti e lo stesso protagonista affronta un percorso di guarigione dalla "malattia" della moltiplicazione dei personaggi che lo affligge, una mania che ricorda i versi di una famosa canzone di Enrico Ruggeri:

Quante vite avrei voluto
Quante vite avrei vissuto, quante alternative
Per chi vive in una vita sola
Quante prospettive
Per potersi innamorare ancora, di altre vite.

Per Vincenzo infatti la recitazione non è più solo una passione, ma un rifugio sicuro, e pensa:

È come avere tante possibilità [...] tutte quelle che, se fossi te stesso, non avresti. All’inizio ti senti libero, puoi essere chiunque.

Pirandelliana è anche l’ambientazione sicula della storia, costruita attraverso una prospettiva che evita stereotipi ed edulcorazioni incentrate sull’esaltazione della bellezza paesaggistica, ma incentrata piuttosto sulla dimensione urbana e sulla realtà sociale della provincia, fatta di contrasti, conflitti e dinamiche autentiche. Come racconta il protagonista:

Non posso calcolare quante volte sia stato a Taormina prima e durante il mestiere di impersonatore, ma posso dire che ciascuna di esse evoca innumerevoli ricordi nella mente dei miei personaggi. Non so come spiegarlo, ma è come se possedessi tante menti, una per ognuno di loro, e tanti cuori con altrettanti sentimenti, sempre diversi, nonostante il luogo ormai più che familiare, e nonostante me, il punto di intersezione di tutto.

Un’altra ossessione letteraria che vive nella fantasia dell’attore è Il ritratto di Dorian Gray, che collega al sogno ricorrente di un dipinto: un quadro che infine sarà disegnato davvero e cambierà la sua esistenza.
L’impersonatore, oltre l’omaggio al pensiero di Pirandello, attualizzato e reso ancora specchio delle inquietudini della nostra epoca, è una buona prova letteraria. L’autrice dimostra di avere un potenziale promettente; attendiamo con curiosità le sue prossime opere per osservarne l’evoluzione stilistica.