Come ogni lettore vorace sa bene, non basta una vita intera per leggere tutti i libri che meriterebbero di essere letti. Ogni anno si scoprono autori meritevoli ed escono interessanti novità editoriali consigliate dalle numerose pagine culturali di giornali e riviste, così che l’elenco di titoli che ci incuriosiscono si allunga sempre di più e si avverte quasi una sorta di smania a voler spuntare dalla propria wishlist i volumi ancora da leggere.
Per questi motivi e talvolta a causa dell’oggettiva insufficienza di tempo libero da dedicare alla letteratura, prevale una diffusa tendenza a sottovalutare l’esperienza della rilettura di un libro.
I grandi romanzi sono tali proprio per la loro ricchezza di significati e perché si prestano a svariati livelli di interpretazione. Basti pensare al noto concetto di “opera aperta”, utilizzato per indicare la teoria secondo cui non esiste un unico messaggio chiuso e definito, bensì tante diverse possibilità di comprensione del testo. Ogni opera stimola disparati interventi individuali e incoraggia reazioni inedite e originali.
Questa molteplicità di significati e di punti di vista emerge con forza quando ad approcciarsi più volte a un testo è il medesimo lettore. La fruizione di un libro avviene, infatti, secondo la prospettiva unica e personale di un soggetto giudicante le cui idee e conoscenze sono in continuo mutamento.
La pratica della rilettura è, dunque, fondamentale per affrontare l’analisi di un’opera con maggiore consapevolezza e ci offre l’opportunità preziosa di rimettere in discussione il precedente giudizio che avevamo formulato su un determinato volume. La rilettura di quei romanzi che in un dato momento ci erano sembrati mediocri può indurci alla scoperta di riferimenti e connessioni fino ad allora trascurati e spesso si rivela necessario raggiungere l’età matura per poter cogliere appieno le suggestioni inesauribili di un testo letto da giovani e magari studiato solo per imposizione scolastica e non per piacere.
La storia delle nostre letture è anche la storia del nostro modo di essere e rileggere i libri amati durante il corso della nostra vita ci fa ritrovare, non senza un pizzico di nostalgia, storie e personaggi che hanno contribuito a plasmare ciò che siamo diventati, trasformandoci in lettori appassionati e competenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’importanza e il piacere della rilettura
Sono assolutamente d’accordo.