L’inventore
- Autore: Miguel Bonnefoy
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2023
Era un uomo dell’ombra rivolto verso il sole nel bel mezzo di un secolo luminoso rivolto verso il carbone.
E se l’uomo, invece di guardare in basso, verso le miniere di carbone e i combustibili fossili avesse rivolto lo sguardo verso l’alto, verso il sole? Se invece del motore a scoppio avesse usato la pompa solare, oggi staremmo qui a parlare di cambiamento climatico? Sono queste le prime domande che vengono in mente al lettore dopo aver scoperto la curiosa storia de L’inventore, il protagonista dell’ultimo libro di Miguel Bonnefoy (66thand2nd, 2023, trad. ita di Francesca Bononi).
Se il successo di Agustin Mouchot e delle sue invenzioni all’Esposizione Universale di Parigi fosse durato nel tempo e non fosse stato boicottato dall’Accademia, facendolo così finire in depressione e in rovina, la Storia dell’umanità avrebbe preso una rotta diversa? Le emissioni esponenziali, l’impatto antropico sarebbero stati minori?
La nostra convivenza col pianeta sarebbe stata più pacifica e meno depredante?
L’inventore si nutre di tutti questi interrogativi e l’incipit perfetto del libro racchiude l’essenza del racconto: da questi bivi della Storia, da questi conflitti di possibilità fra ciò che è stato e ciò che sarebbe potuto essere nasce una storia che fa del contrasto fra luce e ombra, fra carbone ed energia solare, fra vitalità e marginalità il suo motore.
Augustin Mouchot nasce infatti da famiglia umile; figlio di un fabbro.
Il suo viso non compare in nessun dipinto, in nessuna incisione, in nessun libro di storia.
Ci troviamo quindi di fronte a un personaggio dimenticato dalla scienza non tanto perché non abbastanza convinto delle sue tesi, quanto perché “la follia creatrice di questo scienziato testardo, freddo e severo si è ostinata a conquistare l’unico regno che l’uomo non è mai stato in grado di occupare: il sole”.
Afflitto da continue malattie che lo relegano a letto per larga parte della giovinezza, sottraendolo all’esposizione della luce del sole, in Mouchot a un certo punto si fa spazio un impeto reazionario.
Qualcosa allora crebbe in lui, una potenza occulta che tutt’a un tratto lo dissotterrò, lo strappò alla monotonia del quotidiano.
Trasferitosi da adulto in un appartamento inizialmente arredato con solo una libreria piena di libri sulle leggi della fisica, il protagonista si imbatte in un’opera di Claude Pouillet sul calore solare. La precoce carenza di melanina subita in tenera età fa scattare in Augustin la molla del riscatto.
Convinto di essere incaricato di una missione salvifica, Mouchot dopo aver fatto alcuni esperimenti casalinghi per testare la pentola solare, si erge a novello Prometeo con l’obiettivo di donare all’uomo una nuova fonte di energia, pulita, sostenibile.
Signore e signori, è il sole che, fecondando la terra con i suoi raggi, fornisce ai motori animati il nutrimento, la sorgente di tutta la loro energia. È il sole che, provocando un’evaporazione sulla superficie dei mari, riporta l’acqua dei fiumi alla fonte e alimenta i nostri motori idraulici. Il vento stesso non è altro che una conseguenza degli scompigli causati dal calore nell’atmosfera. E, per finire, il carbon fossile, è il prodotto di una vegetazione lussureggiante ottenuto grazie alla sua azione anteriore e poi immagazzinato nel terreno. […] Visto che l’energia diffusa sulla Terra è merito dei raggi solari, cosa c’è di più naturale che pensare di attingere direttamente dalla fonte che la fornisce?
Seguiranno il brevetto della pompa solare, il successo della dimostrazione di fronte a Napoleone III, le sovvenzioni per la ricerca in Algeria, la collaborazione con Abel Pifre e le ovazioni all’Esposizione del 1878.
La strada verso una vita di successo sembra spianata. Tuttavia Mouchot non aveva fatto i conti con la Rivoluzione Industriale e gli spietati meccanismi del libero mercato: da novello Prometeo nel giro di breve finirà col diventare un Icaro che ha osato volare troppo in alto, finendo per bruciare le sue ali.
Il mondo scientifico che lo aveva illuso accogliendo con stupore e ammirazione le sue scoperte lo tradirà, boicottando le sue pubblicazioni in favore dello sfruttamento dei giacimenti fossili. Il sole che lo aveva fatto risplendere sottraendolo a una vita di stenti lo renderà cieco, lo priverà della vista e lo ricondurrà a un’esistenza umile e anonima. Della pompa solare più nessuna traccia fra i libri di Storia.
In tempi di macchine elettriche, energie rinnovabili e sostenibilità Bonnefoy ripesca dunque dalle pieghe della Storia il vissuto di una figura minuscola, afflitta da sventure, ripiegata su sé stessa, nascosta nell’ombra ma bramante di luce infinita.
Un Icaro dalle ali fragili, vittima della sua stessa sete di conoscenza e della congiuntura storica sfavorevole.
Un uomo avvinto da un desiderio di quella luce del Sole che dona vita e regolarità alle nostre giornate, che scandisce lo scorrere del tempo e della nostra esistenza, che oggi percepiamo forse così fragile tanto quanto quella del nostro pianeta.
L'inventore
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