L’uomo di Kabul
- Autore: Cedric Bannel
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2011
Succede, delle volte, che la narrativa di genere riesca a illustrare un contesto (storico, geografico, sociale) come - se non meglio - la produzione saggistica. E’ il caso di “L’uomo di Kabul”, spy-story a sfondo politico (con venature gialle) del francese Cèdric Bannel, pubblicato in versione italiana da Sperling & Kupfer.
Una storia di trame occulte e destini incrociati sullo sfondo di una Kabul decadente e decaduta, corrotta sin nelle istituzioni, in ogni suo anfratto (palazzo, vicolo o mercato che sia) ostaggio di violenza e sopraffazioni. E’ in questa sorta di terra di nessuno che si muove Osama Kandar - comandante della squadra omicidi -, cinquant’anni tutti d’un pezzo, spesi in nome di giustizia e verità: un anti-eroe molto poco borghese, intelligente e utopista quel tanto che basta per non arrendersi al mondo del malaffare. Un uomo senza particolari sregolatezze: musulmano illuminista, sposato con Malalai, che di mestiere fa la ginecologa e si rifiuta di indossare il burka. Osama è l’archetipo dell’investigatore d’altri tempi, merce rara in una città ammaliata dal piombo e dal dio denaro. L’intrigo si dipana a raggiera, partendo da un presunto suicidio: quello di un mediatore d’affari europeo. Un caso banale (ma soltanto in apparenza), che trascina il poliziotto in una discesa nei gironi danteschi della sua terra, fin dentro all’antro oscuro dei traffici e delle menzogne di un governo sempre più manipolato dall’Occidente.
C’è molto da apprendere da questo romanzo serratissimo, in cui azione e alleanze occulte (c’è di mezzo anche un servizio segreto svizzero) sono coniugati con naturalezza, senza scadimenti di forma, né banalità. C’è da imparare, anzi tutto, sulla faccia inedita di un Paese in guerra, spesso al centro delle pagine dei giornali eppure difficile da decifrare, sfuggente nei suoi connotati autentici. “L’uomo di Kabul” è anche un romanzo originale: il primo che vede come protagonista un poliziotto afgano. Un personaggio consapevole delle contraddizioni del proprio Paese, un uomo di tempra kantiana, indefesso sostenitore del “dovere per il dovere”, che persegue sempre e comunque, contro tutto a tutti, a rischio anche della vita. Un personaggio che non si dimentica, con una vis e una carica di umanità quasi poetica, per il quale è impossibile non fare il tifo.
L'uomo di Kabul
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