La casa di carta è una serie tv che sembra aver conquistato proprio tutti: tra amici e sui social non si parla d’altro. Soprattutto in queste settimane, in vista dell’uscita della seconda parte dell’ultima stagione su Netflix. Proprio nei giorni scorsi la piattaforma streaming più famosa del momento ha organizzato a Roma un evento speciale chiamato “La Fiesta di Papel“, a cui hanno partecipato alcuni attori del cast. Ci chiediamo oggi se La Casa di carta sia tratta da un libro.
Da anni ormai internet è pieno di meme con le maschere di Dalì; in radio My life is going on di Cecilia Krull, la sigla della serie tv, è stata un successone, così come la cover di Bella ciao, canzone emblematica de La casa di carta (che però abbraccia un concetto opinabile di Resistenza).
Su Netflix sono disponibili le cinque stagioni della serie tv ideata da Álex Pina con Úrsula Corberó, Itziar Ituño, Álvaro Morte, Pedro Alonso, ma per vedere il finale bisognerà aspettare il 3 dicembre 2021. Alla luce del successo innegabie ci chiediamo: ma La casa di carta è tratta da un libro?
La casa di carta: la serie tv è tratta da un libro?
La risposta è no. La casa di carta (in originale “La casa de papel”) è una serie televisiva spagnola ideata da Álex Pina, non tratta da un libro. Non lasciatevi trarre in inganno: esiste un libro che si intitola proprio così, La casa di carta, ma non è la stessa cosa. Si tratta infatti di un romanzo della scrittrice Françoise Mallet-Joris edito da Longanesi, che racconta la storia di una famiglia.
Dunque no, la serie tv La casa di carta non è tratta da un libro.
Esiste però un libro ufficiale della serie. Il 14 maggio 2020 infatti Magazzini Salani ha pubblicato un libro intitolato La casa di carta: L’enigma del Professore, un volume interattivo speciale pensato per i fan della serie tv.
La casa di carta. L'enigma del Professore
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La casa di carta: trama
Otto delinquenti vengono reclutati da un uomo misterioso per una rapina estremamente ambiziosa: il piano è quello di irrompere nella Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, la zecca nazionale spagnola di Madrid e stampare 2.400 milioni di euro per poi sparire con il bottino.
Perché tutto funzioni ci sono regole ben precise: gli otto non devono sapere nulla l’uno dell’altro, non dovranno intrattenere relazioni personali tra di loro, non dovranno nuocere a nessuno durante l’occupazione della Zecca. A ciascun componente della banda viene dato il nome di una città: Tokyo, Mosca, Berlino, Nairobi, Rio, Denver, Helsinki e Oslo. I rapinatori indossano tute arancioni e maschere di Salvador Dalì.
Il tutto è organizzato, manovrato e calcolato alla perfezione da questo grande burattinaio che si fa chiamare "Il Professore". Una specie di Robin Hood, ma ancora più "onesto": non ruba ai ricchi per dare ai poveri, bensì si fabbrica i soldi da solo così da non dover rubare affatto. Guidato dagli ideali di una personalissima (e opinabile) Resistenza.
Seguono altre quattro stagioni di rapine e assedi, in qualche modo.
La casa di carta: trailer della seconda parte della quinta stagione
Avete visto questa serie tv? Che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti, vi aspettiamo!
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ho visto tutti gli episodi, della 1,2.3
ho sentito i commenti della gente che conosco
ho sentito molti che hanno condiviso vari argomenti trattati nelle serie
dai soldi stampati per rimpinguare le banche ai segreti che gli stati hanno
e a quello che ci vogliono fare credere
be ’ in conclusione ottimo per riflettere