La civiltà degli insetti e la religione dei giganti
- Autore: Denis Saurat
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
Che rapporto esiste tra l’umanità e gli insetti? È una domanda insolita, eppure fondamentale, dato che si tratta di esseri viventi organizzati entrambi in comunità, nelle quali il benessere del singolo è legato al benessere della società, o civiltà.
Si è posto il quesito l’entomologo Denis Saurat, scienziato, filosofo, letterato e poeta, nel saggio La civiltà degli insetti e la religione dei giganti (Le Nuove Edizioni d’Italia, Milano, pp. 204, 1958).
Libro conturbante, tratta della guerra e della pace, della devianza umana dalla legge fondamentale che lega l’alto e il basso, l’anima e la materia, lo spirito vivente e le sue manifestazioni.
Vengono esaminate non a caso tre tipi di società: quella delle termiti, pacifiche.
Esse non attaccano mai se non per difesa e, a tale scopo, la natura le ha fornite di potenti mascelle in grado di far fronte alle aggressioni delle formiche. Queste, a parte le operaie, sono essenzialmente “guerriere distruttrici”. Se un africano incontra un formicaio sa che deve cambiare strada, perché nulla resta dopo il combattimento con tali formidabili macchine da guerra, capaci di costruire carri armati con i loro corpi, di usare armi chimiche come l’acido formico.
Il terzo gruppo preso in considerazione è quello delle api, produttrici del dolce miele e soggette alla loro regina, allo Spirito dell’arnia. La loro aggressività negativa esiste ed è rivolta in modo inesorabile contro il fecondatore maschio, il quale viene soffocato subito dopo l’unione sessuale con l’ape regina.
Le termiti vivono in una “monarchia matriarcale” assoluta, governata attraverso la telepatia che lega la grande madre, la “dea bianca” a tutto il termitaio.
Ogni necessità è risolta attraverso decisioni telepatiche e regna ovunque l’armonia. Non vi è alcun bisogno di sopprimere il maschio, il re, il quale, dopo l’unione, continua a vivere accanto alla sposa. Nel termitaio esistono termiti maschio, nate da uova non fecondate. Tra gli insetti, informa Saurat, il parto verginale è possibile e non è raro.
Le madri del termitaio soffrono partorendo e la loro sofferenza crea un legame d’amore tra la madre e la larva. Si tratta dell’inizio dell’amor materno nel mondo animale. La larva vive nel sottosuolo fino a che si attua la sua magnifica trasformazione in insetto. Questo appare al sole e vola verso il cielo. L’entomologo paragona l’epopea della termite alla vita di Cristo.
Il libro inizia con l’affermazione:
Trentamila anni prima di Cristo, i giganti innalzavano templi dove adoravano gli insetti.
L’adorazione dei giganti non era legata al termitaio fisico ma alla telepatia che lo anima, che tutto anima, l’energia vitale chiamata da Bergson “flusso”.
Lo studio di Saurat prende in considerazione Tiahuanaco (Perù) e la "Porta del sole", vestigia del Calendario Maya in cui sono scolpite le termiti e i giganti che ne assorbono l’energia. Non si tratta di un calendario che computa il tempo ma che crea il tempo, l’intero cosmo.
Torniamo a Bergson, il quale stigmatizza la perdita del flusso nella società umana moderna, fatto gravissimo, perché l’uomo tratta la vita come “cosa morta”, e ciò determina la caduta, in quanto:
Si fabbricano utensili per foggiare utensili.
Trecento milioni di anni fa, scrive Saurat:
L’insetto è stato sapiens. I giganti furono a metà sapiens e cominciarono ad essere faber. Fu la caduta.
Così costruiamo enormi città, aeroplani e bombe atomiche. Ma non comprendiamo più nulla della vita e della morte.
La nostra civiltà tecnologica ha perduto la coesione dell’Uno con l’insieme, legge cristica d’amore sempre più messa da parte. Diventiamo simili alle formiche, alle api che uccidono il maschio, ai ragni e agli scorpioni che lo divorano durante l’atto sessuale. Che direzione vogliamo prendere per salvare l’umanità?
È il quesito lasciato dall’autore alla nostra libertà di scelta.
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