La gang dei sogni di Luca Di Fulvio

Cetta è una ragazza, anzi, una bambina di 12 anni, quando sua madre ne simula la caduta in un piccolo dirupo. Le somministra a sua insaputa del sonnifero estratto dai chiodi di garofano, aspetta che si addormenti e poi la colpisce sulla fronte con un sasso, nel punto in cui potrà perdere più sangue, per far apparire la caduta come reale. Poi la adagia sul fondo di quel piccolo dirupo con una gamba piegata in maniera quasi innaturale e aspetta. La mamma di Cetta aspetta che suo marito torni dai campi con i suoi due figli e "l’altro" il figlio della colpa, nato da uno stupro subito dalla donna stessa ad opera del padrone delle terre, perché, si sa, nel 1900 la terra e i suoi contadini appartengono al padrone. Ed è proprio per evitare che sua figlia subisca uno stupro e porti "in pancia un bastardo" che al risveglio Cetta si vede legare con una corda la spalla all’inguine: una corda che la costringerà a camminare piegata, curva e a trascinare una gamba per allontanare gli occhi del padrone, per evitare che quegli occhi notino la sua crescente bellezza. A questo la sottopone sua madre, per salvarla, ma al destino non si riesce a farla in barba. Nell’Aspromonte i padroni, i ricchi abusano del proprio potere e così lo stupro arriva per opera di qualcun altro e Cetta resta incinta a 14 anni di un figlio al quale (a differenza di sua madre che ha chiamato il bastardo "l’altro") vuole dare un nome e un futuro: in America.

Questo è solo il prologo della storia di Cetta e di suo figlio Natale che all’arrivo in America diventa "Christmas". Questa è la storia di emigrati italiani in America, una storia lontana più di un secolo eppure così vicina a noi. Al giorno d’oggi si sono rovesciati i ruoli: noi siamo gli autoctoni, gli "americani" tra i quali è difficile farsi strada per un immigrato e l’Italia rappresenta l’America, quel sogno di benessere che tanti italiani (e non solo), come Cetta e Christmas, per lunghi secoli hanno rincorso. Il prologo fa solo strada e vi coinvolge nella storia di Cetta durante la traversata sulla nave, l’arrivo in America, Sal e tutta una serie di personaggi che in un modo o nell’altro vivono, combattono (ciascuno a proprio modo) per guadagnarsi un proprio spazio, il diritto alla propria strada, alla propria vita in America, a New York. Conoscerete il Lower East side, dove la maggior parte degli immigrati viveva, un mix di razze e culture a contatto: ebrei, italiani, irlandesi e molti altri. Non resisterete e trangugierete questo romanzo tutto d’un fiato.

Le vicende di Cetta, i suoi primi tempi a New York, ancora 15enne, sono seguite in parallelo alla primissima adolescenza di Christmas, suo figlio, per poi riunirsi in una splendida storia, magistralmene ideata e orchestrata. Un libro per tutti, per calarsi nei sogni, nei progetti, nella speranza di chi lascia il proprio paese e la propria famiglia alla ricerca di un futuro migliore e della libertà.