La linea della bellezza
- Autore: Alan Hollinghurst
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2006
Margaret Thatcher fu primo ministro della Gran Bretagna dal 1979 al 1990.
Quando arrivò al potere, l’Inghilterra aveva un’economia decrepita, preistorica ed un’inadeguata capacità a iniziare un’inversione di tendenza.
La sua cura fu radicale e drastica, ponendo una base effimera per una nuova espansione economica. Con lei, l’Inghilterra si trasformò in un’economia basata sui servizi, sulla finanza, sui grandi investitori e su potenze finanziarie. Miniere e minatori, fabbriche e operai divennero antiquati ed inutili, mentre tantissimi inglesi si insediarono nelle professioni della finanza, dei servizi e della speculazione. Loro erano la grande moda del momento.
Questa rivoluzione economica fu la base del grande cambiamento inglese.
Tutte le trasformazioni hanno delle vittime, ma la first lady fu un soldato cinico e brutale: grandi ristrutturazioni nelle miniere, licenziamenti di massa, dure battaglie contro il sindacato.
Margaret Thatcher aleggia immancabile, come un monaciello in tutto il romanzo "La linea della bellezza" di Alan Hollinghurst:
“… aveva messo nelle cornici d’argento sia la foto di Rachel sia quella del primo ministro.”
E’ lei l’onnipresente protagonista, di lei sempre si parla, anche senza averla mai vista: una specie di Dio. La gente è divisa nel giudizio al suo operato: ci sono gli amatori e i riconoscenti, poi si sono i detrattori e i denigratori.
Eppure lei entrerà direttamente in un solo episodio, divertente ed ironico.
La storia narra di un’Inghilterra nella sua evoluzione sociale.
Nick è un ragazzo della provincia inglese. La sua famiglia ha un piccolo negozio di antiquariato. Studente capace, incontrerà all’università Toby, suo compagno di corso. Toby è il figlio di un importante deputato conservatore Gerard, sposato da sempre con Rachel.
Toby inviterà Nick a passare qualche giorno nella casa dei genitori, dove vive insieme all’altra figlia Catherine, nell’esclusivo quartiere londinese di Kensington Park Garden.
Doveva essere un attimo effimero invece Nick si fermerà per anni in quella casa, dove tutta la storia inizierà e finirà. Le mura di quella imponente costruzione daranno agli eventi una solidità, non solo architettonica, ma anche sociale. In quelle stanze riccamente arredate, mondi opposti si intrecceranno e si conosceranno, fino ad entrare in deflagrazione.
Tutto bene salvo l’inconsueto particolare di un Nick omosessuale ed innamorato di Toby.
Il romanzo è composto di due capitoli, staccati fra di loro come psicologia e comportamento di Nick. Sono capitoli separati di qualche anno, le vicende dell’intermezzo possiamo sono immaginarle ma non leggerle.
Nella prima parte Nick sta formando il suo carattere umano e sentimentale; nella seconda, Nick, è diventato un omosessuale inglese classico del tempo, pieno di avventure sessuali di ogni genere e liberato da ogni tensione spirituale.
La famiglia del deputato è ricca, ha potere, è circondata dal benessere e da un gusto artistico decadente. La casa è piena di costosi mobili di antiquariato e quadri importanti. Sono degli aristocratici inglesi, pieni di sussiego e di snobbismo. Esempio è l’adorabile nonna, Lady Partridge, una vera nobile piena di sufficienza e di alterigia.
Nick aspira, desidera, sogna di entrare in quel mondo. Forse possiede le qualità intellettuali, ma quello non è il suo ambiente e mai potrà invaderlo, in quanto troppo diverso. Nonostante i tentativi della famiglia di accettarlo, il ruolo di Nick era quello di un infiltrato:
“… non contemplava Nick che, come spesso accadeva, non era visibile né, di sicuro, opportuno … “
Tuttavia è proprio Nick a comporre la sintesi di quella famiglia, accompagnandola con il suo desiderio di entrare nel mondo conservatore. Di quella cerchia aristocratica, i figli Toby e Catherine sono membri di diritto, eppure la disprezzano per una finta e modaiola ribellione giovanile (in realtà si tratta solo di snob ed esibizionismo).
Tutto gira intorno a Nick; la sua ingenuità iniziale, la sua timidezza anche sessuale diventa aggressività carnale e partecipazione a snervanti party di cocaina e di sesso.
Per poter dare una descrizione artistica a questo corpo sociale si serve della linea della bellezza
“La doppia curva era la “linea della bellezza” di Hogarth.” (n.d.r. Concetto ideato dal pittore inglese William Hogarth, morto nel 1764, tramite una forma ad S. Lui individuò la doppia curva come l’espressione della bellezza, il massimo della grazia e dell’espressione e la chiamò "linea della bellezza".)
Un modo descrittivo geometrico per una raffigurazione di una società. Per la bellezza non è necessario un fondamento morale, basta una curva ben disegnata, un’esteriorità pura, è sufficiente basarsi sull’apparenza e sulla capacità artistica decadente: la stessa del tanto amato Henry James.
Il romanzo compie una rappresentazione circolare di tutta l’umanità londinese: sesso libero, droga, aids. I luoghi della recita sono le tante feste, cene e party e cui attori - giovani ed anziani inglesi, ricchi, borghesi, conservatori - saranno persecutori e martiri.
Ritorniamo all’inizio. Senza quel boom economico, ricco e notevole, e la sua conseguenza di alimentare spese e consumi senza limite, tutto sarebbe solo un incubo.
Al margine c’è un gusto estetico, prevalentemente musicale e di antiquariato, il quale offre una cifra al romanzo stesso.
L’omosessualità è un altro strumento. Non c’è nella sessualità il gusto della ribellione, ma un diverso conformismo accettato da tutti.
Contrario è invece l’approccio di Nick alla sua tendenza erotica: la sua vita sessuale è la metafora della sua vita e l’immagine psicologica di se stesso.
Tutto si conclude con una vittoria di questo cosmo ingannevole; un trionfo effimero con morti e feriti.
La linea della bellezza
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