Dal 27 settembre sta spopolando sulla piattaforma Netflix il corto diretto da Wes Anderson dal titolo La meravigliosa storia di Henry Sugar con protagonista l’attore Benedict Cumberbatch. Sapete che è tratto da un racconto di Roald Dahl?
“Henry Sugar aveva 41 anni ed era scapolo e ricco”, inizia così il nuovo cortometraggio del regista dai colori pastello, Wes Anderson, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia.
Dura soltanto 40 minuti, ma è una storia nella storia come un insieme di scatole cinesi: la narrazione si snoda attraverso quattro punti di vista differenti Ralph Fiennes nei panni di Roald Dahl, Benedict Cumberbatch che interpreta Henry Sugar, Dave Patel nel ruolo il dottor Chatterjee di Calcutta e Ben Kingsley nei panni di Imdad Khan, l’uomo che vede senza occhi.
Il nuovo cortometraggio di Anderson è tratto dalla raccolta di racconti Le meravigliosa storia di Henry Sugar e altri racconti (Salani, 2016) dello scrittore norvegese Roald Dahl, l’autore de La fabbrica di cioccolato e Matilda.
Scopriamo analogie e differenze tra il libro e il film.
La meravigliosa storia di Henry Sugar: la trama del film
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La storia narra di Henry Sugar (Benedict Cumberbatch) che ha 41 anni ed è un uomo molto ricco, con una smodata passione per il gioco d’azzardo. Un giorno Henry legge in un libro, scritto da un medico di Calcutta, l’incredibile storia di un uomo che riesce a vedere nonostante i suoi occhi siano chiusi. Si chiama Imdad Khan ed è definito l’“uomo che vede senza occhi”. Khan affina la sua tecnica e si esibisce in diversi circhi itineranti diventando celebre grazie a un numero di successo. Henry Sugar decide di servirsi della tecnica di Imdad Khan per truccare le partite nel gioco d’azzardo e diventare un uomo molto, molto ricco, imbrogliando il mondo intero.
Wes Anderson adatta la trama surreale di Dahl con la consueta iconografia dai toni onirici e immaginifici: colori pastello, scenografie in bilico tra reale e irreale e storie che si sviluppano dentro le storie disorientando lo spettatore.
La meravigliosa storia di Henry Sugar: il libro di Roald Dahl
Il racconto di Dahl rappresenta una summa dei temi cardine di Roald Dahl come narratore di storie per bambini. Un narratore per niente “politicamente corretto”, che possiede il talento innato di spaventare, disorientare, inquietare. La meravigliosa storia di Henry Sugar è infatti un racconto inquietante sulla scia de Le streghe. Il tema indagato da Roald Dahl in questa storia è sfuggente e incomprensibile persino per gli adulti: la malvagità umana. Il suo Henry Sugar non è un personaggio confortante, ma ambiguo, sinistro, per niente educativo.
Portando sullo schermo l’opera di Roald Dahl, Wes Anderson la difende a spada tratta dai tentativi di epurazione in nome del politically correct, mostrandoci il valore di Dahl in quanto grande narratore. Le parole dello scrittore sono una costante nell’adattamento di La meravigliosa storia di Henry Sugar, escono dalle labbra dei vari personaggi come se fosse lo stesso Roald Dahl, con il consueto rude cinismo, a pronunciarle. L’abilità di Anderson consiste nel muoversi nel mondo immaginifico di Dahl non solo con il potere dell’immaginazione, ma anche della macchina da presa.
La meravigliosa storia di Henry Sugar: il trailer
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La meravigliosa storia di Henry Sugar”: su Netflix il film di Wes Anderson tratto da Roald Dahl
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