La notte dei giocattoli
- Autore: Dacia Maraini
- Genere: Libri per bambini
- Casa editrice: Tunué
- Anno di pubblicazione: 2012
La notte dei giocattoli (Tunué, 2012), primo graphic novel di Dacia Maraini (con le illustrazioni di Daniele Gud Bonomo), è una favola moderna ed accattivante che si fa leggere con facilità e che, nella grazia lieve delle parole inserite in disegni affascinanti, veicola il messaggio sicuramente trasparente di tolleranza e di altruismo.
Trama - Incontriamo la protagonista, Giulia, una bambina di nove anni, di sera, al momento di andare a letto: naturalmente, come ogni mamma ben sa, nessun bambino è mai pronto a dormire quando gli viene chiesto di farlo ed anche lei accampa pretesti, cerca scappatoie.
La mamma di Giulia è irremovibile, anche perché sta per uscire a cena con il padre e quindi è ben decisa a mettere a letto la figlia, chiudendola anche in camera al buio.
Nel buio che la impaurisce, Giulia si sente ingiustamente abbandonata e sta piangendo quando, improvvisamente, una voce la interrompe e dal baule in fondo alla stanza, ecco che esce un Soldatino di legno che comincia a chiacchierare con lei, raccontandole i suoi trascorsi di guerra e rivelandole il suo grande cruccio: è innamorato senza speranza di una bambola di pezza di nome Giuppa.
In quel momento, dal baule esce lei, la Giuppa, che ripete decisa al soldatino di essere innamorata del papà di Giulia: nel tentativo di convincerla, il Soldatino comincia a suonare il tamburo, risvegliando un altro giocattolo, il Flautista, che uscito anche lui dal baule, comincia ad accompagnare il tamburo con il suo flauto, interrompendosi però spesso, perché ha bisogno di essere ricaricato con una grossa chiave che ha sulla schiena.
Mentre Giulia viene coinvolta nelle loro storie di amore e di guerra, lentamente dal baule esce ancora un giocattolo strano, l’Uomo d’Affari, uno sgorbio che non riesce nemmeno a parlare: a turno, i giocattoli vecchi si prodigano per fornirgli un braccio o una bocca, ma quando l’Uomo d’Affari si mette in piedi, comincia a gridare ordini e, forte del potere dei soldi, decide di farsi re.
In questo clima di tirannia, condanna a morte la bambola e chiede al Soldatino di ucciderla: nulla possono le preghiere di Giulia e le suppliche del Flautista e pare che non ci possa essere salvezza.
Ma Giulia riesce a stornare l’attenzione dell’Uomo d’Affari e convince i giocattoli a ribellarsi: riusciranno congiuntamente a bloccarlo e ad imprigionarlo, lo processeranno e lo condanneranno, ma il perfido giocattolo saprà impietosirli e convincerli a liberarlo per poi, ancora una volta, mostrare la sua vera natura.
Quando la situazione sta per volgere al peggio, improvvisamente un raggio di sole comincia a farsi strada nella stanza di Giulia e i giocattoli si affannano a rientrare nel baule perché non possono muoversi di giorno.
In quel preciso momento, la mamma di Giulia apre la porta della sua stanza e la sveglia; naturalmente Giulia racconta le sue appassionate avventure notturne che la mamma liquida allegramente come sogni.
Splendida la chiusa finale, il commento di Giulia, mentre chiude nello zainetto di scuola i suoi amici giocattoli:
"Come sono noiose le mamme, certe volte non vedono al di là del loro naso".
E la morale della favola? La solidarietà fa l’unione e l’unione può aiutare anche i più pavidi a diventare coraggiosi e scoprire che ognuno di noi può davvero decidere con la propria testa.
Accattivanti i disegni, precisi nell’intervento, chiari e pieni di vita con quei colori netti: molto rosso, molto giallo ed il segno apparentemente così semplice che fa venir voglia di provare a ricopiarli.
Un piccolo prezioso gioiello da tenere a mente e sicuramente da regalare.
La notte dei giocattoli
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