La principessa schiava
- Autore: Jacqueline Pascarl
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2008
Matrimoni misti che iniziano con l’incoscienza e la spensieratezza di chi non prende minimamente in considerazione le differenze di cultura ed educazione fra le persone, o si illude di poterle facilmente superare, credendo che a lui/lei “non succederà mai...”. Il mondo ne è pieno. Molti riescono bene, con l’impegno di entrambi i coniugi nel trovare un non facile equilibrio. Altri degenerano in una spirale di incomprensioni, violenze e spesso, purtroppo, le loro vittime, al di là del coniuge più debole fra i due, sono i figli che nascono da queste unioni.Non si pensi che oramai queste storie siano risentite e banali. Un dolore grande come quello che viene espresso in questa cronaca di vita vissuta non può essere banale. E’ un grido disperato che va ascoltato, amplificato, che non ci si può permettere di lasciare a se stesso. E non si creda che simili situazioni siano appannaggio di classi sociali medio-basse o persone senza cultura: leggete la storia di Jacqueline e vi accorgerete che neppure le famiglie reali ne sono immuni. La vita di Jacqueline potrebbe sembrare un romanzo strappalacrime: invece è soltanto realtà. Nata in Australia da madre indigena e padre cinese, tornato al suo Paese poco dopo la nascita della figlia (Jacqueline lo vedrà solo una volta in vita sua, poco prima della morte di lui, e malgrado questo gli vorrà sempre bene), la bella Jacqueline viene affidata alla nonna quando la madre entra in una clinica psichiatrica. Tornata dalla clinica con un nuovo compagno, anche lui ex paziente, la madre si riprende la figlia e forma una pseudo-famiglia scapestrata, lasciando che il compagno molesti Jacqueline a suo piacimento. Al compimento dei 18 anni la ragazza si allontana di casa ed inizia a lavorare per mantenersi. E’ a quel punto che conosce Bahrin, un ragazzo malese che le fa una corte serrata e galante alla quale una ragazza con il suo passato di sofferenza non ha gli strumenti per resistere. Jacqueline accantona tutti gli atteggiamenti di lui che dovrebbero essere invece per lei un campanello d’allarme, e quando viene a sapere che si tratta di un principe reale, l’illusione di riscattarsi dalla sua infelice vita la spinge a sposarlo. Ma appena arrivato in Malesia, il marito si rivela per quello che è: un individuo collerico e violento, per il quale la religione serve essenzialmente a crearsi una buona immagine pubblica e ad indurre la moglie ad accettare dal lui ogni tipo di violenza e sopruso. Ma attenzione a mettere sotto accusa la religione islamica in sè per sè: la stessa Jacqueline, nel prologo, avvisa che quella di cui parlerà è la religione che le è stata insegnata in una certa situazione ed in una certa famiglia, non certo la religione in generale. Dal matrimonio nascono Iddin e Shah, ed è più per loro che per se stessa che Jacqueline trova la forza di divorziare e rifarsi una vita in Australia. Ma proprio quando tutto sembra andare bene, un eccesso di fiducia verso Bahrin porta alla tragedia: i figli vengono rapiti e riportati in Malesia. Jacqueline inizia una lotta per riportarli a casa, ma si trova davanti ad un muro costruito principalmente dalle autorità Australiane che vogliono evitare un incidente diplomatico... Se avete un cuore, questo è un libro che vi farà soffrire e vi riempirà di rabbia. Ma partecipare allo strazio di Jacqueline vi renderà più consapevoli e vi aprirà gli occhi su certe realtà, purtroppo più frequenti di quello che si creda.
La principessa schiava
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Ho letto questo libro ed è assolutamente emotizionante....Jacqueline mi ha reso partcipe di quello che provava in ogni momento ed ammiro la sua forza ed il suo coraggio per me una vera Principessa. Se può interessare c’è un secondo libro intitolato "Solo per i miei figli"