La regina delle battaglie. Romulus II
- Autore: Luca Azzolini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2020
La saga di Romulus, secondo episodio di tre: La regina delle battaglie. Romulus II , pubblicato sempre da HarperCollins Italia alla fine del 2020 (336 pagine). È tutto uguale e tutto diverso. Si confermano la sintassi scorrevole, i dialoghi moderni, lo stile apprezzabile dell’autore, Luca Azzolini, e l’intensità di un racconto che ci accompagna con mano sicura in un’epoca antica, poco più di 2773 anni fa, alla viglia della fondazione di Roma. La narrazione unisce alle vicende di un passato remoto della penisola attentamente ricostruito, il giusto mix di misteri e spiegazioni, l’alternarsi di ombre e di luci. Sugli spazi aperti delle Terre dei Trenta Re nel Lazio centrale incombono foreste spaventose in cui il sole non penetra. Alcuni uomini si rivelano dotati e valorosi, altri si scoprono inaffidabili e spregevoli. E così le donne. Il volere delle divinità è sempre oscuro. Le tenebre impenetrabili delle notti e delle grotte incutono paura.
È l’ottavo secolo avanti Cristo, ora il signore dei re contadini delle trenta “città” di capanne è Amulius, fratello minore del vecchio e saggio Numitor, accecato ritualmente ed esiliato per propiziare come una vittima sacrificale le abbondanti piogge che dopo un lungo periodo di siccità hanno salutato l’insediamento del nuovo re dei Trenta.
Oltre alla validità della saga – come detto, il secondo romanzo sembra superare il primo, già decisamente buono – c’è da considerare la novità di un’inedita operazione cross-mediale tra la serie televisiva diretta da Matteo Rovere, in onda di recente con successo via satellite (Sky Atlantic e Now TV) e la pubblicazione di tre volumi che non sono né la semplice versione narrativa né un rifacimento più o meno libero, ma un prodotto capace di camminare anche da solo e che arricchisce i contenuti, apre a un pubblico più ampio di fruitori, sviluppa le origini degli eventi, i personaggi, la trama degli episodi della fiction.
Luca Azzolini ha iniziato a scrivere da giovanissimo, prima della laurea in storia dell’arte. Trentasettenne, vanta un gran numero di testi e articoli di fantasy e può essere considerato uno dei massimi esperti italiani di un genere che lo aveva visto finora dedicarsi quasi esclusivamente alla narrativa per ragazzi. Con la serie Romulus entra in quella generalista e con Yemos, Wiros e Ilia è andato certamente a bersaglio. Sono i tre protagonisti di una saga che distingue il gemello, il figlio di schiavi e l’ex sacerdotessa di Vesta al di sopra di una vasta platea di comprimari, personaggi secondari e comparse, che animano vicende capaci di attrarre l’interesse dei lettori (come degli spettatori).
Storia, leggenda e fantasia dell’autore concorrono a raccontare gli eventi che porteranno alla nascita di Roma, in un territorio ristretto, dove trenta piccole tribù si considerano altrettanti regni, i capi vengono chiamati re e scelgono il Signore tra loro.
Yemos (gemello di Enitos) è nipote del re di Alba Longa Numitor, Signore destituito della terra dei Trenta. Wiros, adolescente di Velia (al centro tra sette colli, particolare non da poco), è di origini servili e ha un misterioso marchio a forma di V dietro la nuca. Ha partecipato ai Lupercalia, il rito d’iniziazione all’età adulta dei giovani veliensi, è stato disprezzato e schiavizzato dai coetanei, isolati nella foresta per una dura prova di sopravvivenza e maturità. Ilia è una vestale dall’età di sette anni e per trenta deve osservare una rigorosa castità nel tempio della dea, dove le sacerdotesse custodiscono il fuoco sacro e a turno lo vegliano di notte, per impedire che si spenga.
È innamorata castissima e innocente dell’altro gemello Enitos, che conversava con lei fin da bambino attraverso uno spiraglio segreto e negli sviluppi del primo titolo – ch’è vietato rivelare per rispetto dei lettori e telespettatori – risentita nei confronti della dea Vesta spegne il fuoco sacro che avrebbe dovuto vegliare e viene condannata dal padre, re dei Trenta, a essere chiusa in una tomba verticale, fino alla morte per inedia.
Un altro “fuoco” la libera, pur ridotta allo stremo. Marte le indica la strada della vendetta e del suo futuro: sarà guerriera. E questo si può dire, dal momento che le locandine della fiction la presentano in quelle vesti.
Yemos e Wiros stringono amicizia (il primo salva e protegge il secondo) ed entrano in contatto con Rumia, l’incarnazione della dea Lupa. Ha il corpo di una fiera spaventosa, il volto di donna e lunghi artigli lucenti.
Luca Azzolini ripete nelle interviste che avvicinarsi all’epoca antica di Roma, con i miti, i segreti da svelare e le verità nascoste da scoprire, è stato come tornare in un passato lontano sul quale fonda il nostro presente e questo lo ha spinto ad affrontare una sfida narrativa che parlasse in qualche modo anche dell’oggi, ricordandoci che “ogni inizio e ripartenza richiedono impegno e sacrificio”. Nell’oscurità impenetrabile dei boschi una figura terrificante che veste il manto e spalanca le fauci di una grande lupa guida un’orda sanguinaria, i Ruminales (esseri, spiriti, animali?) spinta dalla brama di uccidere, fare a brandelli i corpi, estrarre il cuore dai petti. Non potranno che scontrarsi con gli uomini, sulla Terra dei Trenta.
In conclusione, è sempre utile fornire le coordinate della saga narrativa Romulus. Il primo titolo, Il sangue della lupa, è stato pubblicato da HarperCollins Italia a fine ottobre 2020, il terzo e ultimo, La città dei lupi, sarà nelle librerie da gennaio 2021, a completare la saga-leggenda-storia di due fratelli, una guerriera e trenta re.
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