La scrittrice Claudia Garau ci presenta, in un’intervista, il suo romanzo giallo “LA RETE” pubblicato dalla Casa Editrice 13Lab Edition LTD.
Un romanzo dal titolo quanto mai emblematico poiché si parla sia di Internet, nello specifico di Facebook e di tutte le sue implicazioni, sia di una rete intricata che lega la vita di quattro grandi amiche, ognuna con i suoi problemi, le sue frustrazioni ma anche, ogni tanto, qualche gioia.
Una serie di delitti, alcuni dei quali coinvolgono persone care alle quattro amiche, che ha il pregio di essere incalzante, con colpi di scena continui e situazioni e rivelazioni che lasciano di stucco, senza però essere mai violento, ed in cui è presente spesso l’aspetto introspettivo dei personaggi dei quali si tratteggiano la personalità e le caratteristiche individuali che sono alla base dei loro comportamenti.
Un giallo che tiene con il fiato sospeso e che fa desiderare di non smettere la lettura per arrivare al finale e capire cosa sta accadendo e il finale non delude perché è rivelatore e anche commovente proprio nell’ultima pagina.
- Claudia, cosa c’è nel giallo che ti attira e cosa ti ha spinto a scrivere questo romanzo?
Il romanzo giallo, a differenza degli altri generi, oltre a pervaderti di emozioni e sentimenti, impone al lettore un’attenzione maggiore; una lettura attiva, a volte collaborativa con lo scrittore, altre volte antagonista nella ricerca dell’indizio fondamentale per trovare la soluzione prima del protagonista stesso. I colpi di scena sorprendono, le vicende emozionano, l’epilogo colpisce e spesso lascia di stucco, contro ogni aspettativa … insomma un insieme di emozioni tutte racchiuse nel medesimo romanzo.
Proprio questa mia passione per il genere ed anche il tema sempre più attuale dei social e dei pericoli che vi si possono celare, mi hanno spinto a scrivere questo romanzo dove, alla vecchia tecnica del giallo investigativo, si uniscono e si fondono temi attuali.
- Il romanzo è ambientato nella tua città, Roma, ma le quattro amiche intraprendono anche un viaggio a Venezia in occasione del Carnevale. Perché questa scelta?
Ho voluto ambientare una parte del romanzo a Venezia per riprendere quello che è il leitmotiv della storia, ovvero il mistero che si cela dietro alcuni personaggi che, con il loro comportamento, o con il loro stile di vita, o, infine, con l’utilizzo dei social, si nascondono dietro delle “maschere”. Quindi ho voluto utilizzare la “maschera”, intesa più volte in senso metaforico, per farla indossare, nel vero senso della parola, ad alcuni personaggi nel tentativo di “smascherarne” altri. La scelta di Venezia è stata quasi obbligata, non mi fregio di una scelta originale in quanto, quale miglior luogo per unire mistero, bellezza, intrigo, che una città simbolo come Venezia?
- A quando il nuovo libro? Sarà di nuovo un giallo o un altro genere?
Il progetto è già in corso d’opera e si tratta sempre di un giallo con le medesime protagoniste. Per ora non voglio cimentarmi in altri generi che non sento far parte del mio DNA, anche se ciò comporta un impegno maggiore. Rispetto agli altri generi, il romanzo “giallo”, oltre alla fantasia e alla capacità narrativa, impone una concentrazione ed una perfezione quasi matematica nel riuscire a far combaciare ogni dettaglio e non tralasciare alcun particolare. Il lettore di questo genere è attento, sospettoso e non perdona nessun errore allo scrittore… lo so bene poiché conosco personalmente un lettrice esigentissima… la sottoscritta!!!!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La rete - Claudia Garau
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