

La rivincita di una libraia
- Autore: Cynthia Swanson
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2017
Cynthia Swanson, una perfetta sconosciuta per tanti, ma chi mangia libri a colazione riconoscerà nel nome e cognome la scrittrice debuttante che sta conquistando il mondo con un titolo d’esordio che diventerà presto un film, interpretato nientemeno da Julia Roberts, Pretty woman per sempre. Il titolo del romanzo prodigio è “La rivincita di una libraia”, pubblicato a giugno 2017 da Garzanti, (pp. 322, euro 16,90). La neo autrice è designer e vive in Colorado con marito e figli. È bionda, sulla quarantina, tutti elementi anagrafici e fisici da tenere a mente, perché ricorrono nella protagonista della sua storia, una vicenda intrigante di vita alternativa, situazioni da second life trasferite in una trama narrativa.
Svegliarsi e scoprire di non essere più se stessi. Il fisico la voce e l’aspetto sembrano quelli di sempre, ma lo stile di vita, il carattere e le possibilità economiche sono decisamente differenti. Migliori, nel caso di Kitty, una quasi quarantenne statunitense. È il 1962, il presidente Kennedy ha appena annunciato che entro la fine del decennio l’uomo metterà piede sulla luna.
Kitty è abituata a sognare. Vende libri, legge molto e questo alimenta la fantasia onirica. Tuttavia non le sembra un sogno il bellissimo risveglio in una casa elegante, riccamente arredata e molto più grande del suo appartamento monocamera da letto in una villetta bifamiliare. Si ritrova accanto a un marito affascinante, un po’ più grande di lei, sulla quarantina, gentile, amorevole e chiaramente ancora attratto dalla moglie (la chiama Katharyn). Hanno due figli angelici, un maschietto e una femminuccia sui cinque sei anni, sembrano gemelli. L’immagine che vede riflessa dallo specchio del bagno le rimanda se stessa: non alta, formosa, i capelli biondo tiziano irrimediabilmente crespi. Solo che questa lei è una donna molto capace ed efficiente nel suo ruolo materno, mentre la vera lei non è mai stata sposata e non saprebbe da dove cominciare a fare la moglie e la madre.
Si sveglia ed è tornata Kitty, titolare di una libreria in Pearl Street, a Denver, nel Colorado, aperta nel 1954 con l’amica di sempre, Frieda. Era un’attività partita bene, con successo di pubblico, ma ora le cose non vanno. La linea tranviaria è stata soppressa, con la relativa fermata un tempo affollatissima. Il teatro vicino non attira più tanti appassionati e la zona nell’insieme si è spopolata. Di passanti che abbiano qualche minuto da spendere tra i libri entrano davvero pochi.
Kitty è raddolcita da quel sogno, incantata da quella vita, da quella famiglia e da Lars occhi blu, il marito.
Ricorda quando otto anni prima le era venuta la fissa di farsi stampare carta da lettere intestata col nome Katharyn Miller, di farsi chiamare Katharyn dalle amiche e di presentarsi così a tutti. Poi la mania era passata ed era tornata Kitty, che aveva avuto un fidanzato, andato in guerra nel Pacifico e rientrato sanissimo ma disamorato, non più ispirato a convolare a giuste nozze. All’ennesimo rinvio, lo aveva lasciato e lui, laureatosi dopo un po’ in medicina, aveva sposato un’infermiera.
Eppure il nome Lars le rammenta qualcuno… ma sì, è lo svedese che aveva risposto alla sua inserzione sulla rubrica di incontri del Denver Post. Si erano sentiti, le aveva fatto un’ottima impressione, ma non si era presentato all’appuntamento.
Il sogno si ripete. Katharyn fa sesso col marito, coccola i bambini, scopre un guardaroba di abiti regolari, convenzionali, modello Jacqueline Kennedy, l’opposto del modo di vestire di Kitty, tanto criticato da Frieda: indossa volentieri pantaloni, predilige colori appariscenti e sceglie accostamenti alla carlona.
Al nuovo rientro nei panni di Kitty, decide di cercare Andersson e scopre di non essere stata bidonata. Non è arrivato perché non aveva potuto. Era stato fulminato da un infarto, poco dopo la loro comunicazione telefonica.
In quello che ritiene un sogno, anche il marito accenna a un infarto, fortunatamente superato, che lo aveva colto nel corso della loro prima telefonata.
Letteralmente una second life, il mondo virtuale in cui interagivano avatar creati dagli internauti iscritti alla piattaforma online Linder Lab. Era una specie di videogioco complesso, che ha fatto fortuna nel primo decennio del Duemila. Si poteva agire adottando identità e simulando personalità e professioni diverse dalla vita reale.
È interessante seguire nel romanzo gli sviluppi di due vite parallele. Sogno dopo sogno, risveglio dopo risveglio, Cynthia Swanson aggiunge particolari.
A ben vedere – o meglio, leggere – non è del tutto positivo vivere una stridente doppiezza esistenziale, come sta capitando alla solitaria Kitty e all’appagata Katharyn, sempre più attratta dal rassicurante Lars. Tanto che la prima si fa sfuggire un amaro
“mi sono innamorata di un fantasma”.
Anche un bel sogno può trasformarsi in una fonte di piccole e grandi angosce.
Sotto certi aspetti “La rivincita di una libraia” è un giallo, pervaso da una patina di malinconia, di deja vu, di «vorrei ma non posso», di «quanto mi piacerebbe che». È pieno di «se»: «se questo», «se quest’altro». Comunque, è il caso di leggere quanto il mondo grigio di Kitty possa diventare quello di colorato di Katharyn, va proprio letto.

La rivincita di una libraia
Amazon.it: 9,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La rivincita di una libraia
Lascia il tuo commento