La stanza del male
- Autore: Jerker Eriksson Håkan Axlander Sundquist
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2011
“La stanza del male”, thriller scandinavo appena uscito per Corbaccio, atteso come un vero e proprio caso editoriale, in Svezia e Danimarca ha occupato a lungo i primi posti delle classifiche di vendita.
Da lettrice, l’ho trovato profondamente inquietante, una favola nera e perversa che si discosta da quella che sino a ora è stata la tradizione giallistica scandinava – quella che si fregia di nomi quali Stieg Larsson e Camilla Lackberg, per intenderci – per inaugurare un filone se più introspettivo, un noir psicologico che scandaglia l’animo umano scavando nei vizi, nelle perversioni accuratamente rimosse, relegate nell’inconscio, e in quella violenza connaturata nella natura umana, che da sempre l’uomo si sforza di combattere e reprimere.
Quella che si scatena ne “La stanza del male” è una violenza cieca, quasi bestiale, impossibile da fermare. Violenza e sesso si fondono in una spirale patologica, che trascina con sé vittime innocenti, ragazzini stranieri senza patria e senza nome, venuti da terre lontane distrutte dalla guerra per andare incontro a un destino che riserva loro una forma di violenza se possibile ancor peggiore, quella di una mente malata, dedita al male perché della vita non ha conosciuto altro. La stanza che dà il titolo al romanzo è quella in cui l’assassino – la cui identità sarà svelata al lettore già ben prima della metà del libro – tortura la sua vittima preferita, un ragazzino ridotto allo status animale, prigioniero nel corpo e nella mente, addestrato a combattere per la propria sopravvivenza.
Nel frattempo la polizia svedese, capeggiata dal commissario Jeannette Kihlberg, brancola nel buio: alla periferia di Stoccolma, infatti, è stato ritrovato il cadavere di un ragazzino di cui nessuno ha denunciato la scomparsa, presenza invisibile nella società come tanti altri piccoli nomadi. Il suo corpo, orrendamente straziato, porta i segni delle molteplici violenze subite. Altre macabre scoperte fanno seguito a questo primo ritrovamento; tutti i cadaveri sono accomunati dal marchio dell’assassino: sono infatti privi dei genitali, asportati chirurgicamente. Arrivata a un punto morto delle indagini, Jeannette contatta Sofia Zetterling, psichiatra esperta di personalità multiple e abile profiler.
La collaborazione tra le due donne – accomunate da rapporti in crisi e una vita professionale spesa tra l’umanità più malvagia e derelitta – non tarda a trasformarsi in un’amicizia particolare, finché un’orribile verità non squarcia l’apparente serenità. Il finale, incalzante e imprevedibile, risulta un po’ troppo aperto… Che sia il presupposto per un seguito?
“La stanza del male”, in ogni caso, è un libro che consiglio vivamente agli amanti delle storie che vanno a rimestare nel torbido, scavando nella mente umana e in ciò che in essa v’è d’insondabile, d’incomprensibile e pauroso. Per atmosfere e tensione ricorda i film con Rebecca De Mornay – tra cui il famosissimo “Mai con uno sconosciuto” – e se anche a metà libro si conosce già il nome dell’assassino (scelta consapevole degli autori), ciò non toglie nulla all’ansia con cui il lettore corre verso il finale, ancor più consapevole di come gli eventi possano precipitare da un momento all’altro.
Jerker Eriksson e Håkan Axlander Sundquist hanno scritto un bel thriller, non particolarmente esaltante a livello stilistico – un po’ troppo asciutto, a tratti scarno – ma sicuramente d’effetto, leggendo il quale non potrete fare a meno di osservare con più attenzione chi vi sta accanto, chiedendovi se sia davvero la persona che mostra di essere…
La stanza del male
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