La stanza di Natalia
- Autore: Monica Gentile
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giunti
- Anno di pubblicazione: 2024
Monica Gentile nella sua opera La stanza di Natalia (Giunti 2024) pone l’accento sulla forza dell’immaginazione. L’autrice, nata ad Agrigento, dopo aver vissuto alcuni anni tra Francia, Regno Unito e Roma, è rientrata in Sicilia e vive e lavora a Palermo.
1981 Agrigento.
“Andrai a Torino come ogni anno, ma partirai prima. Nonno viene a prenderti appena finisci gli esam”i.
L’avvocato Franco aveva annunciato alla figlia Isabella, dieci anni, che le sue vacanze sarebbero iniziate in anticipo. La mamma della bambina, Aida, era appena andata via di casa dopo un litigio con il marito e l’incredula piccina non riusciva a capire il motivo.
“Franco, abbiamo l’obbligo di provare a essere felici. Di’ a Isa che le voglio bene. Perdonatemi, Aida”.
L’intelligente e arguta Isabella, che amava leggere, e raccontare storie, si domandava come fosse stato possibile che la madre se ne fosse andata se le voleva bene. Se erano una famiglia, come poteva la madre voler essere felice senza di loro? Forse avevano bisticciato mentre era a scuola, o di notte mentre dormiva? E se fosse stata colpa sua? Il padre l’aveva pregata di collaborare, tanto quello che era successo non si poteva cambiare. Inoltre, secondo il genitore alcune cose erano fuori dalla comprensione della figlia.
“Mantenere la calma, adesso, è indispensabile.”
Occorreva pensare alle cose serie: la licenza elementare e continuare a fare il proprio dovere. Però Isabella riteneva Franco incapace di consolarla quando l’infelicità investiva il suo microcosmo.
La ragazzina, per evocare ancora più intensamente il ricordo della madre, aveva odorato il suo sapone al bergamotto. La bambina era contenta di andare a Torino dai nonni materni Antonia e Pacifico, con i quali viveva lo zio Alfredo di soli otto anni più grande di lei. Sapere che lo avrebbe rivisto a giugno era l’unica buona notizia della giornata. Quell’estate non sarebbe stata come le altre.
“L’idea di questa storia è nata diversi anni fa. Era un’idea piccola, germogliata da un’immagine, un fotogramma, più che da un ricordo. Non pensavo potesse crescere, prendere spazio e diventare un romanzo. Desidero ringraziare mia nonna, che mi ha fatto dono di quell’immagine. Mentre scrivevo, pensavo di fare qualcosa per lei e, invece, è successo esattamente il contrario”.
Così svela l’autrice nella pagina dedicata ai ringraziamenti.
Gli occhi acuti di Isabella guardano e giudicano gli adulti con schiettezza e a volte con ironia. Nel romanzo, dedicato “A mia nonna Alfonsina, la cui immaginazione era un veliero”, la fantasiosa bambina narra a se stessa racconti per vincere la fame, il freddo e la paura dinanzi al mondo adulto, che non comprende.
Isabella, una bimba che suscita tenerezza, che aveva intuito come il disamore e l’infelicità aleggiavano intorno ai suoi genitori. Soltanto la nonna Antonia riesce a trovare la chiave per far svanire il suo senso di solitudine e la sua tristezza.
“Non è che non amassi gli adulti, li amavo ma erano così terribilmente adulti, così nemici di ogni storia infantile, così incapaci di tornare all’infanzia sia pure per un istante”.
(Natalia Ginzburg).
La stanza di Natalia
Amazon.it: 16,14 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La stanza di Natalia
Lascia il tuo commento