La vedova Van Gogh
- Autore: Camilo Sánchez
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marcos y Marcos
- Anno di pubblicazione: 2016
Un diario intimo e una grande storia pubblica si intersecano in questo romanzo che racconta attraverso una protagonista straordinaria, Johanna Bonger, moglie di Theo Van Gogh, la vicenda drammatica del suicidio del grande pittore olandese, e della morte precoce di suo fratello Theo, che lasciano la giovane vedova sola, con un bambino di pochi mesi, il nuovo Vincent Van Gogh, e l’eredità di centinaia di quadri che il cognato ha dipinto, e di cui ancora si ignora il futuro, grandioso, destino. A Parigi, nel quartiere degli artisti, a Montmartre, Johanna e Theo vivono gli ultimi giorni che precedono la morte dolorosa di Vincent, che si è sparato un colpo al cuore e muore dopo una lunga agonia. Theo, legato al fratello da un legame intimo e profondissimo, non riesce a resistere al dolore per la sua perdita e si ammala a sua volta, scendendo rapidamente i gradini della follia e della dissoluzione; la giovane donna, non ancora trentenne, aiutata dal fratello e dalla fedele domestica Zuleica lascia Parigi e si rifugia presso la sua famiglia in Olanda. Theo, malgrado le cure assidue muore e la lascia sola con un bambino di meno di un anno, le lettere di Vincent, i suoi disegni e quadri, tantissimi, che verranno imballati e trasportati in Olanda.
Dopo il primo periodo di disorientamento Johanna tira fuori un carattere forte e vincente: ottiene da suo padre il denaro per acquistare un rudere, a poche chilometri da Utrecht, una villa abbandonata, che lei riuscirà a restaurare e a rendere un luogo straordinario, le cui pareti saranno letteralmente ricoperte delle tele del grande cognato, le cui lettere, piene di poesia, incanteranno la giovane donna, convinta, prima dei critici e dei galleristi, che Vincent Van Gogh sia stato un genio che deve essere scoperto e valutato: questa sarà la sua missione, lo scopo della sua vita, insieme a quello di allevare l’erede di una famiglia così travagliata, il nuovo Vincent. L’aiuto le viene dalla sorella del pittore, la cognata Willelmina, una donna dalle idee molto aperte, legata al nascente movimento per l’emancipazione delle donne, sempre accanto a Johanna nella sua difficile battaglia. I testi delle lettere di Vincent, le sue poesie, i commenti puntuali ai quadri dei colleghi, le sue riflessioni sul colore, sulla natura, sui paesaggi ci mostrano quanta sensibilità, quanta umanità, quanta cultura ci fossero dietro alla pittura di Van Gogh nelle sue diverse e successive fasi.
“Arles, 1888. Perché non cerco di rendere esattamente ciò che ho davanti agli occhi, ma mi servo del colore in modo arbitrario per esprimermi con maggior forza... Vorrei fare il ritratto di un amico artista che sogna i grandi sogni, che lavora come l’usignolo canta perché questa è la sua natura. È biondo; e io vorrei mettere nel quadro la stima che ho per lui”.
La descrizione che Van Gogh ha fatto di un quadro di Corot :
“Un gruppo di ulivi / sprofonda / nell’azzurro /del cielo / al tramonto... /in secondo / piano / colline di arbusti / e due grandi / alberi / in alto / la prima stella della sera”.
Tutta la storia della pittura impressionista, l’ambiente parigino intorno a Place Pigalle, le Moulin Rouge, Toulouse Lautrec, Gauguin, Pissarro, Millet, Monet,Renoir, Degas, scorrono nelle pagine del libro, insieme ai grandi letterati che sono alla base della solida cultura letteraria di Van Gogh, Shakespeare, Balzac, Michelet, Hugo; ai critici, ai commercianti, ai detrattori dell’opera di Van Gogh considerata demoniaca e degna della distruzione: poi ci sarà la fuga di Johanna a Bussum, nella Villa Helma, trasformata in una locanda dove si affacciano clienti e visitatori curiosi di vedere la vedova Van Gogh, la sua straripante personalità, la sua voglia di rendere eterna l’opera del grande cognato.
In un impasto di parole, alcune tratte dal diario di Johanna, molte dall’epistolario tra Vincent e Theo, Camilo Sánchez ricostruisce con leggerezza una storia oltremodo drammatica rendendola quasi una favola, illuminata dai colori del più grande e celebrato artista della fine dell’800, facendolo conoscere in un modo intimo e familiare, lirico e poetico. Un libro originale, pieno di cose che ignoravamo e di profonda e commossa sensibilità.
La vedova Van Gogh
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