La vera storia di Netflix raccontata in un libro

Ventisei anni fa, nella città californiana di Scotts Valley, venne fondata Netflix. L’azienda, di proprietà di Reed Hastings e Marc Randolph, noleggerà DVD con consegna a domicilio servendosi di un innovativo sistema di abbonamento mensile.
Oggi, con 208 milioni di utenti in tutto il mondo, la piattaforma Netflix è considerata la regina dell’intrattenimento globale.

Gli inizi, però, sono sempre duri, anche negli anni d’oro della Silicon Valley.
Nel libro Non funzionerà mai. La nascita di Netflix e la straordinaria vita di un’idea (ROI Edizioni, 2019, trad. Roberto Merlini) il fondatore, Marc Randolph, ripercorre la storia di una delle invenzioni più rivoluzionarie dei nostri tempi, iniziata nella metà degli anni Novanta con davvero poche probabilità di successo.
Il titolo originale inglese dell’opera di Randolph infatti è That will Never work, letteralmente “non funzionerà mai”. Oggi riuscireste ad associare il nome di Netflix a un insuccesso?

La vera storia di Netflix: dai DVD allo streaming

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La storia rocambolesca di Netflix inizia nel 1997 da un sodalizio tra Marc Randolph e Reed Hastings. I due avevano già lavorato insieme per Pure Atria, la società di sviluppo software fondata dallo stesso Hastings. All’epoca Reed Hastings aveva trentacinque anni e aveva appena venduto Pure Atria traendone profitti milionari. Il suo proposito ai tempi era vago - ma non certamente umile; Hastings intendeva creare “the Amazon of something” e ora possiamo dire che ci è riuscito.
Le idee di Randolph e Hastings all’inizio non si concretizzavano su nulla; l’unica certezza del duo era fare “qualcosa” che riguardasse la vendita online basata su un servizio a misura di utente, ne avevano, del resto, tutte le competenze.

Nel libro Non funzionerà mai. La nascita di Netflix e la straordinaria vita di un’idea Randolph racconta che l’idea era partita dalla rivoluzione innescata dai DVD. I due soci convennero che il supporto DVD era di gran lunga più conveniente dell’antiquata videocassetta e si stava affermando sul mercato. Decisero quindi di creare il primo servizio online di noleggio DVD, un’alternativa al noleggio tradizionale. I clienti potevano sfogliare il catalogo online e ordinare il film che preferivano, il DVD sarebbe stato loro consegnato a domicilio in soli tre giorni lavorativi. Una volta visto il film, comodamente seduti nel loro salotto, potevano rispedirlo e ordinarne un altro sul catalogo digitale.
Il primo nome di Netflix era Ribble, in seguito si impose quello corrente, nato dall’unione tra “Net” (di Internet) e “Flix”, che in slang americano significa cinema.

“That will never work” la frase che dà il titolo al libro di Randolph è ciò che tutti gli azionisti e i possibili soci rispondevano quando raccontava loro l’idea di Netflix, ossia “Non funzionerà mai”.
Invece nell’arco di appena dieci anni il neonato Netflix avrebbe messo in crisi colossi del settore come lo storico Blockbuster, che avrebbe dichiarato bancarotta nel 2008.
L’ascesa di Netflix iniziò nel 2007 quando l’azienda decise di lanciare il servizio di streaming Watch now che consentiva agli utenti di guardare serie televisive e film direttamente dal loro computer per un massimo di 18 ore di abbonamento. Era l’inizio di una rivoluzione che avrebbe ribaltato le dinamiche dell’intrattenimento mondiale. In un solo anno la piattaforma creata da Hastings & Randolph avrebbe guadagnato 7,5 milioni di abbonati.
Nel 2013 Netflix avrebbe lanciato la prima serie tv di sua produzione, stiamo parlando de The House of Cards; era l’inizio del fenomeno binge watching.

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Il fenomeno Netflix raccontato da Marc Randolph

Il libro scritto da Randolph non è solo la storia di una straordinaria impresa, ma è un’opera di vendetta. In queste pagine Marc Randolph rivendica infatti di essere stato la mente dietro l’idea originale di Netflix, mentre Reed Hastings - il noto fondatore - avrebbe avuto un ruolo più che altro di supervisione. Anche se il mito di Netflix oggi narra che l’idea del noleggio online sia venuta ad Hastings dopo aver pagato una penale di 40 mila dollari per la mancata restituzione di una VHS a Blockbuster.
Le cose, come narra questo libro, andarono diversamente. In seguito Randolph, dopo anni di lavoro, fu licenziato da Reed Hastings con una presentazione di Power Point e vide le sue quote sociali dimezzate.
That will never work è anche un libro di denuncia in cui Marc Randolph, l’uomo dietro a Netflix, punta il dito contro le condizioni di lavoro altamente competitive della Silicon Valley. Si tratta della “untold story”, ovvero la storia mai raccontata.

A fare la fortuna di Netflix è stato senza dubbio anche un modello di distribuzione innovativo che, per la prima volta, poneva al centro l’utente. L’elemento cruciale della piattaforma è infatti la possibilità di raccogliere e analizzare le preferenze degli utenti per poter integrare e migliorare continuamente il servizio offerto. Tutte queste strategie sono narrate nel libro di Randolph; leggerle ci fa riflettere e prendere coscienza su come si siano evolute le strategie di marketing, oggi il consumatore è l’utente, direttamente coinvolto in una strategia di engagement continuo.

Quale sarà il futuro di Netflix? A ventisei anni dalla nascita l’azienda ha vissuto alti e bassi, oggi sembra essersi assestata guadagnandosi il primato dello streaming mondiale. Ma quanto durerà? I competitors crescono a vista d’occhio proponendo offerte sempre più competitive. Netflix però sta investendo nella produzione di contenuti originali, in modo da potersi avvalere di un catalogo sempre più competitivo. In fondo, se c’è una lezione che la piattaforma streaming ha dato a tutti è quella dell’adattabilità; non abbiamo dubbi sul fatto che Netflix sarà pronto ad evolversi adattandosi continuamente ai nuovi bisogni dei suoi utenti, del resto è con questo algoritmo che è stato formulato. Il duo Hastings & Randolph, in quel lontano 1997, aveva trovato la chiave del futuro: digitalizzazione e condivisione, ovvero “online e a misura di utente”.