Le guerre preziose
- Autore: Perrine Tripier
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: E/O
- Anno di pubblicazione: 2024
Le guerre preziose (edizioni E/O 2024, titolo originale Les guerres précieuses, traduzione di Alberto Bracci Testasecca) è il romanzo d’esordio di Perrine Tripier, originaria di Saint-Junien in Alta Vienne, con una laurea magistrale in letteratura ottenuta nel 2021 presso l’Università di Rennes, attualmente insegnante di lettere in un liceo a Rennes.
“Pensandoci bene sono stata l’unica ad aver davvero voluto bene alla Casa. Neanche il trisnonno, che l’ha voluta, concepita e costruita, l’ha amata come me”.
Quali pensieri attraversano la mente delle persone anziane, che sanno di avere davanti a loro poco tempo da vivere, seduti sulla loro poltrona preferita, le mani opalescenti dove spiccano vene sottili e violacee abbandonate su di un plaid per riscaldarsi le gambe? Non riflettono certamente sul futuro, a loro ormai precluso, ma pensano al passato, quando tutto era possibile. A quando erano giovani e avevano tutta la vita davanti. I vecchi hanno tutta una vita alle spalle e non abbastanza energia o memoria per raccontarla. Ma per riviverla, sì.
Anche l’anziana Isadora Aberflech per lasciare scorrere il tempo in un’anonima casa di riposo, dove si è autoesiliata dopo aver trascorso tutta una intera esistenza nella “Casa avita” ed esserne diventata l’anima, ripensa alla stagione più bella, perché carica di promesse, vissuta con quella grande famiglia del suo stesso sangue.
Seduta su di una ruvida poltrona va con il pensiero alle magiche estati della sua infanzia e adolescenza, agli amati genitori, ai giochi spensierati e inaccessibili con i cugini, agli amici del fratello Karl, gioventù apportatrice di linfa nuova, alla prozia Babel:
“La donna più romanzesca che abbia mai conosciuto, profilo teatrale, folti capelli tinti, pelle con nervature di pomata bianca esaltata dai pomelli vermigli delle guance imbellettate”.
Gli occhi di Isadora sono pieni del passato e hanno consumato tutte le loro scintille, eppure, ora che le gambe sono ferme, si rivede nel giardino della Casa a dividere una incandescente felicità con Karl, Louisa, la piccola Harriett e i cugini Aleksander, Amelia e Magda. E poi la siesta nelle camere bianche striate di luce soffusa:
“La stanchezza delle nostre gambe dorate, i capelli pazzi sulla nuca”.
“I vecchi anima bianca di calce in controluce Occhi annacquati dalla pioggia della vita, I vecchi soli come i pali della luce. E dover vivere fino alla morte. Che fatica!”,
cantava anni addietro Claudio Baglioni nella sua canzone triste ma autentica “I vecchi”.
La giovane Perrine Tripier, ventiquattro primavere, nel suo splendido romanzo d’esordio, con una prosa elegiaca, scandendo il romanzo in quattro Capitoli/Stagioni:
Estate, Autunno, Inverno e Primavera, compone la saga di una grande famiglia attraverso i ricordi della matrona di Casa.
Isadora ha volontariamente rinunciato all’amore, ha visto morire i genitori, l’amatissima sorellina e i fratelli lasciare il nido. Si è resa conto di come si stia tranquilli quando gli anni dell’amore sono finiti.
Nella casa di riposo, dove la stragrande maggioranza dei residenti fanno amicizia, si ritrovano per giocare a carte, chiamano per nome infermieri e infermiere, perché hanno commesso l’errore di adattarsi, ma questa non è certo la loro casa, un’anziana donna ripercorre con la mente le struggenti e nostalgiche stagioni, che la videro crescere felice.
L’estate con la sua luce e con la sua libertà assoluta, l’autunno con la sua vegetazione rosseggiante, l’inverno con la sua luce accecante data dalla neve, e la primavera quando la natura si risveglia.
“Ogni primo settembre è il lutto di un mondo”.
Le guerre preziose
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