Le lettere da Auschwitz
- Autore: Janusz Pogonowski
a cura di PIPER FRANCISZEK
- Traduzione italiana a cura di Augusto Fonseca
Disponibile su LibreriaRizzoli.it
Nella vasta letteratura memorialistica sulla deportazione nei lager nazisti, questo libro si propone in modo del tutto originale. Una lunga presentazione, infatti, ci introduce nell’ambiente, la città di Cracovia, e nella famiglia da cui proviene il giovanissimo Janusz, che, arruolatosi nella resistenza polacca, viene arrestato e deportato ad Auschwitz. Qui, abbastanza imprevedibilmente, riesce a comunicare con l’esterno grazie all’aiuto di staffette che lavorano per l’organizzazione del lager e si prestano ad aiutare i connazionali prigionieri. Possiamo quindi leggere le numerose lettere che il ragazzo riuscì ad inviare ai familiari durante i tre anni di prigionia.
Alla lettura, viene tracciato il ritratto di un uomo coraggioso, ottimista, pieno di fede religiosa e di orgoglio patriottico, certo di riuscire a venirne fuori, malgrado le torture e le condizioni indicibili in cui versi. Purtroppo non sarà così: accusato di aver contribuito ad un tentativo di fuga, verrà impiccato il 19 luglio 1943 insieme ad altri undici sventurati compagni: lui stesso darà un calcio allo sgabello per accelerare l’esecuzione e non consentire ai suoi carnefici di prolungare lo strazio.
La particolarità del libro sta nella dettagliata documentazione che correda le lettere di Janusz: fotografie d’epoca, documenti e certificati dell’amministrazione del campo, testimonianze di parenti e amici, dichiarazioni giurate provenienti dalle carte processuali costituiscono il corredo bibliografico di questo piccolo libro (solo 95 pagine), ma capace di suscitare rimpianto per tante giovani vite distrutte dalla follia nazista e sconcerto per la scientifica pianificazione di morte di milioni di cittadini polacchi di cui la maggioranza furono di religione ebraica, ma non furono i soli. In tempo di negazionismi e di rimozioni della più drammatica tragedia europea, questo libro ci offre un tassello in più nella ricostruzione storica corretta dell’industria di morte operata dal Terzo Reich.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le lettere da Auschwitz
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