Le mille luci di Parigi
- Autore: Anna Davis
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2007
L’eleganza, si sa, è innata, e non dipende strettamente da ciò che indossiamo; tuttavia, la donna veramente elegante riserva una certa attenzione alla scelta dei propri capi di vestiario. Ma nessuna mise sarebbe veramente completa senza gli accessori adeguati: cappello, guanti, borse e, soprattutto, scarpe. Le scarpe, in particolare, sono importantissime: non devono soltanto essere belle e appariscenti quanto basta per non far passare in secondo piano il vestito, ma anche comode, poiché non c’è niente di meno affascinante di una donna che dondola sui tacchi con una smorfia di dolore sulla bocca, e devono dare slancio a tutta la persona. Lo sapeva bene Pietro Yanturni, misterioso disegnatore di calzature, vissuto a Parigi nei primi del Novecento, che creava scarpe assolutamente perfette per le sue clienti, le quali non potevano sceglierne la linea né i materiali, e spesso attendevano anni prima che il paio da loro commissionato fosse pronto e a loro disposizione.
Proprio al misterioso Yanturni è ispirato il personaggio di Paolo Zachari, sfuggente calzolaio parigino le cui scarpe sono desiderate e ricorse da tutte le dame del bel mondo. Per Genevieve Shelby King, venire a conoscenza delle creazioni di Zachari è come sentir parlare del Paese dei Balocchi, vista la passione, quasi maniacale, che ha per le scarpe. Per avere un paio di scarpe di Zachari, Genevieve è disposta a fare di tutto, ma ancora non immagina che sarà lo stesso Zachari, più ancora delle sue creazioni, a portarla su di una strada di non ritorno, la strada della passione.
D’altronde, il matrimonio di Genevieve con Robert non è mai stato corollato dall’amore: sposatasi per fuggire dalla noiosa vita di provincia e da un terribile segreto del proprio passato, Genevieve sopporta sempre peggio le tenerezze del marito, e preferisce trascorrere le proprie notti con l’amica "chanteuse" Lulu, in giro tra feste e locali affollate di bei nomi dell’arte, cercando lei stessa, con scarsi risultati, una forma di espressione artistica che le sia congeniale. Quasi una farfalla, splendente di colori ma sfuggente e vaga, come quelle che proprio Zachari sta dipingendo sulle calzature destinate a una delle sue clienti. La pazienza di Robert viene messa continuamente a dura prova, ma in realtà Genevieve non gli è mai stata infedele. Purtroppo, l’assenza di passione nel matrimonio e le varie occasioni che si presentano fanno sì che Genevieve faccia quel passo fatale, trovandosi così pronta a innamorarsi perdutamente proprio dell’uomo che sa porre l’accento sulla sua ossessione principale: le scarpe, di ogni tipo, foggia, colore e materiale. Nel frattempo, Robert insiste per avere un figlio, ma la maternità terrorizza Genevieve: è solo amore per la libertà, oppure... ?
Il romanzo scorre via piacevolmente, sebbene non sia un capolavoro. E’ comunque ben scritto e sa accompagnare la lettrice (il tema è particolarmente femminile) nell’atmosfera della Parigi dei bistrot, delle feste sontuose, delle riviste letterarie e dei circoli artistici, come un quadro di Caillebotte, dai contorni ben definiti, molto realistico, ma dalla tenue malinconia di fondo.
Particolarmente azzeccato il tema delle calzature, con tutto il suo carico di seduzione e sensualità. Secondo alcune interpretazioni, sognare di indossare una calzatura è una metafora dell’atto sessuale: leggendola sotto questa angolazione, la storia di Genevieve acquista ancora più forza e significato.
Le mille luci di Parigi
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