Le nove vite di Dewey di Vicki Myron con Bret Witter

Dewey Readmore Books, protagonista del best-seller “Io e Dewey”, è al momento, certamente, il gatto più popolare al mondo, se si escludono Garfield e Simon’s Cat. Nella sua non lunghissima vita, Dewey ha attratto e coccolato centinaia di lettori nella biblioteca di Spencer, dispensando fusa e amore per i libri allo stesso momento. La sua singolare vita felina lo ha reso una vera e propria icona, permettendogli di essere ricordato e amato anche dopo la sua scomparsa, e non soltanto da chi gli è stato materialmente accanto, ma anche da coloro che hanno letto le sue avventure.

Ogni libro di successo, si sa, chiama a gran voce un seguito, ed ecco che anche Vicki Myron, la bibliotecaria “anima gemella” di Dewey, si è trovata nuovamente davanti a un foglio bianco da riempire. Di Dewey, però, era già stato scritto tutto e il contrario di tutto: Vicki ha pensato quindi di dare voce ad alcune delle storie che i fans del suo “bibliogatto” avevano diviso con lei dopo avere letto il suo primo libro. Ecco quindi che Dewey, questa volta, lascia la penna e la parola (o, per meglio dire, il miagolio) ad altri gatti che, come lui, hanno cambiato la vita di qualcuno. Gatti che Dewey non ha mai visto ne’ conosciuto, ma che, per molti versi, potremmo definire suoi “a-mici”.

Vicki Myron non è una scrittrice, lo si è già detto, e anche questo secondo libro, forse ancora più del primo, lo rivela. Si tratta di divulgazione, non di letteratura, quindi vale più che mai il consiglio già dato per “Io e Dewey”: strettamente riservato agli amanti dei gatti o degli animali in generale. Se, infatti, nel precedente libro la particolare storia di Dewey poteva scatenare un qualche interesse anche a livello di curiosità, queste nove storie sono quanto di più normale e ordinario possa esistere. I “miracoli” che gli amici di Dewey fanno sono semplici prodigi di ogni giorno, magie di affetto e di amore che riescono a dare forza a persone comuni, anche nella disperazione più cupa. Gatti che irrompono nella vita delle persone apparentemente per caso, ma forse non tanto, visto che arrivano proprio nel momento in cui la persona interessata ha più bisogno di loro. Storie banali come quella di Yvonne, divertenti come quella di Larry, Mary Nan e il loro infinito numero di gatti, inquietanti come quella di Vicki (omonima della nostra bibliotecaria), originali come quella di Carol Ann. L’ultima storia è un “apostrofo rosa” per la bibliotecaria Vicki, e chiude il libro in dolcezza con un episodio romantico che ci ricorda che, nella vita, non è davvero mai troppo tardi...

Una lettura, quindi, che interesserà certamente gli amanti del genere, ma non aspettatevi un gran che dallo stile. Prima di tutto, stavolta l’accento è stato posto molto più sulla vita degli umani che su quella dei gatti che li accompagnano, sebbene restino loro il fulcro delle storie. Inoltre, la narrazione è prolissa ed eccessivamente dettagliata, e si perde in mille particolari certamente importanti per chi li ha vissuti, ma assolutamente irrilevanti dal punto di vista di chi legge e da quello della storia stessa, tanto che a volte si fa fatica a portare avanti la lettura e a ritrovare il filo della narrazione.
Insomma, rilassatevi e sorridete pure con questi gatti, tutti ugualmente simpatici e meritevoli, ma prendete questa lettura per quello che è: una parentesi di tenerezza e commozione, per stupirsi ancora una volta dei prodigi quotidiani che questi nostri compagni felini riescono a operare.