Le pecore filosofe
- Autore: Maria Luisa Petruccelli, Irene Merlini
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
Chi ha detto che la filosofia è roba da grandi? Di essa possono cibarsi anche i bambini, favorendo il sorgere di domande che stimolino, sin dai primi anni di vita, il pensiero e la creatività, mettendo in pratica quell’allenamento al ragionamento critico che si spera divenga il prima possibile motore essenziale dell’agire umano. Questa la sfida, tutt’altro che banale, che le autrici Irene Merlini e Maria Luisa Petruccelli hanno scelto di compiere con “Le Pecore Filosofe” (Esperidi, 2015), un libro tutto dedicato ai più piccoli, dove la pecora, esempio fulgido di omologazione mai avulsa dal gregge di cui fa parte, diviene d’improvviso animale pensante, in grado di ragionare con la propria testa trovando, nel corso delle simpatiche vicende descritte nel testo, non soltanto il coraggio di maturare pensieri e riflessioni, ma anche di affermare e difendere le proprie idee, indipendentemente dagli incasellamenti dei ruoli generati dai pregiudizi o da idee consolidate. Un libro davvero unico nel suo genere, dai colori e dalle forme che ben si prestano a provocare i sorrisi dei bimbi e il cui testo, costruito anch’esso attraverso parole e immagini che egregiamente si affiancano al mondo infantile, s’incentra sulla necessità, mista a desiderio, di affermare a tutti i costi la propria identità. Le simpatiche protagoniste, disegnate,al pari delle altre immagini, da Silvia Settepanella, prendono in prestito i nomi dai grandi pensatori che hanno fatto la storia della filosofia, come Socrate, Eraclito e Sartre, solo per citarne alcuni. Sono pecore che amano la vita in modo straordinario, godendo di ogni momento come se fosse un tesoro. Si confrontano, ognuna con le proprie idee, per comprendere meglio chi sono e cosa accade intorno a loro, per prenderne consapevolezza e motivare il loro ragionamento. In altre parole fanno ciò che consente di affrontare il percorso dell’esistenza in maniera palesemente attiva, mai separato dal bisogno di conoscenza inteso, qui e sempre, come esigenza vitale dell’individuo di qualunque età.
“So che per ogni passo che faccio, per ogni pezzo di mondo che cammino, per ogni pecora che incontro… beeeheee, io mi godo tutto con gioia. Sono questi attimi che vivo a farmi conoscere e a farmi scoprire sempre un po’ uguale e un po’ diversa”
(p.11).
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