Le signore di Washington di Maureen Dean

Una morte che fa comodo a molti.

Il secondo uomo più potente d’America viene trovato morto in circostanze oscure. L’unica cosa certa è che con lui c’era una donna, di cui tuttavia si ignora l’identità. I sospetti presto convergono sulle mogli di tre candidati a una prestigiosa carica politica. L’FBI ha poco tempo per scoprire chi ha assassinato Brad Berry, inizia un conto alla rovescia al cardiopalma.

Brad Berry, il capo di gabinetto del presidente degli Stati Uniti, viene ritrovato morto nella doccia di un lussuoso hotel.
E non era solo.
Con lui c’era una donna.
L’unico indizio per trovarla? Un braccialetto di diamanti.
E il tempo stringe perché l’FBI ha solo cinque giorni per sbrogliare l’intricata matassa e scoprire cosa sia successo realmente.
Scaduto quel tempo il presidente dovrà nominare un successore e la donna che era in quella stanza potrebbe essere la moglie di uno dei candidati.
Tre donne vedranno la loro vita setacciata a fondo e, si sa, dal passato emerge sempre qualcosa da nascondere.

Maureen Dean ne Le signore di Washington (Sperling & Kupfer, traduzione italiana di Tilde Arcelli Riva, 1994) ci parla di potere e intrighi, di maschere che cadranno copiose facendo un gran frastuono e modificando di volta in volta lo scenario.
Una storia che partirà subito col botto e che porrà dinanzi a noi personaggi magnificamente dettagliati che faranno di tutto per portare a galla la verità.
Perlomeno così dicono…

Pagine dedicate a chi ama i giochi di potere, perdendosi in labirinti di parole che sembrano sempre sul punto di vedere l’uscita e invece…
Da leggere in un fiato, tifando per i buoni e augurando di fallire ai cattivi.
Sempre se riusciamo a capire chi sono gli uni e chi gli altri…