Non è facile trovare una scrittrice giovane che tuttavia riesca ad inquadrare e a descrivere il mondo e le pulsioni degli adolescenti mantenendo tuttavia una giusta distanza. Questo accade per Angelica Rubino che non ancora ventenne ha pubblicato tre interessanti romanzi tutti con protagonisti giovanissimi .
Perché sei un essere speciale, edito da Montedit e finalista nel 2013 del concorso J. Prevert, è un romanzo breve che riprende la tipologia del romanzo epistolare o in forma di diario. Protagonista è la quattordicenne Sibilla, una ragazza profondamente matura per i suoi pochi anni di vita che nel corso di meno di un anno si trova ad affrontare situazioni decisamente più grandi di lei.
A una lettura superficiale si potrebbe pensare che troppe sono le sventure che colpiscono la giovanissima protagonista, ma è palese che nel concentrare tanti eventi l’autrice abbia voluto fare del suo personaggio un simbolo: l’adolescente alle prese con la sua crescita e con problematiche esterne che possono inficiare o aiutare il suo processo di formazione.
L’ambientazione fantasy e da primo medioevo fa da sfondo invece a Jeremy Jenkhins e il fiore della montagna perduta (Apollo edizioni 2013). Anche qui i personaggi sono giovanissimi che affrontano sfide più grandi di loro. Quello che sorprende dello stile della scrittrice è la maturità nella narrazione, da autrice consumata che sa far scorrere i suoi scritti usando un lessico e un piglio quasi antico.
Terzo romanzo Pistole e polvere da sparo edito da Montedit e concepito intorno al 2010 afferente alla categoria del romanzo storico essendo ambientato essenzialmente a fine settecento in un’epoca difficile quanto sognata dai contemporanei poco informati. Breve ma coinvolgente la vicenda si occupa di disparità sociali e di quanto fosse difficile crescere spiritualmente per delle persone giovani .
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lo sguardo sull’adolescenza della scrittrice Angelica Rubino
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