Madame le commissaire e l’inglese scomparso
- Autore: Pierre Martin
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: BEAT
- Anno di pubblicazione: 2021
Il romanzo Madame le commissaire e l’inglese scomparso (Beat 2021, titolo originale Madame le Commissaire und der verschwundene Engländer, traduzione di Roberta Scarabelli) di Pierre Martin, pseudonimo di uno scrittore tedesco, edito per la prima volta nel 2014, è il primo capitolo di sei romanzi di una nuova serie poliziesca “Madame le commissaire”, che vede protagonisti due detective: il commissario Isabelle Bonnet e il suo assistente Jacobert Apollinaire Eustache.
Isabelle Bonnet torna a Fragolin, paesino nel dipartimento del Var, nel Sud della Francia, dove aveva trascorso la sua infanzia e da allora non era più tornata tranne che nei suoi ricordi. Torna per ritrovare se stessa, per risanare anima e corpo e scoprire come affrontare la sua vita futura, fare i conti con i fantasmi del passato e leccarsi le cicatrici, non solo quelle visibili. Ma per “Madame le commissaire”, che ha il fiuto del poliziotto e l’istinto della caccia nel sangue, non è facile dismettere i panni dello zelante e sagace poliziotto. Del resto anche Monsieur Poirot si è occupato di delitti sotto il sole egiziano (in Assassinio sul Nilo di Agatha Christie) e lo stesso Commissario Maigret in vacanza in Vandea (Le vacanze di Maigret, Georges Simenon) non ha saputo resistere alla sirena tentatrice dell’investigazione personale per seguire le tracce che partono dal messaggio anonimo che gli era stato infilato in tasca a sua insaputa.
“Isabelle lesse il titolo: Fragolin: nessuna pista nel caso di omicidio! – e sotto - L’inglese scomparso è il principale sospettato del crimine. Chi è la donna morta?”
Gli abitanti di Fragolin erano orgogliosi di vivere nell’arrière-pays, l’entroterra della Costa Azzurra nel Massif des Maures, in mezzo a boschi di querce da sughero e castagneti. Profumo di lavanda, frinire delle cicale, mare azzurro. Osservando il panorama provenzale di Fragolin sembrava di stare in un acquerello di Paul Cézanne, che come nessun altro aveva saputo catturare i colori incomparabili del paesaggio le ammalianti tonalità ocra, l’azzurro dei campi di lavanda in fiore e lo strano velo argenteo steso su tutto.
Eppure anche in un luogo sospeso nel tempo come Fragolin potevano accadere fatti tragici. Due giorni prima una domestica aveva scoperto in una villa alla periferia di Fragolin il corpo di una giovane donna, seminuda, che era stata colpita da diversi proiettili, uno dei quali le aveva dilaniato la faccia. La tenuta apparteneva a un inglese celibe, che non viveva lì da molto e del quale si sapeva poco. L’uomo era scomparso. La gendarmeria lo stava cercando, sospettando che avesse sparato lui alla giovane donna, presumibilmente la sua amante. Isabelle doveva ammettere di essere sorpresa, non si aspettava niente del genere nella tranquilla Fragolin. Perché lì non avrebbero dovuto esserci crimini? Erano ovunque vivessero gli esseri umani. E “Madame le commissaire” lo sapeva bene.
L’autore sa ben descrivere i patemi d’animo di una donna poliziotto, ex capo della squadra antiterrorismo di Parigi, arrivata a un momento cruciale della propria vita, reduce da un grave attentato che ha distrutto le sue certezze e che deve ricominciare il proprio lavoro proprio nel posto che l’ha vista felice da bambina, prima della tragica scomparsa dei genitori (il padre era il maire Frédéric Bonnet, sindaco di Fragolin), morti in un incidente stradale. Accanto a “Madame le commissaire” il suo assistente Apollinaire, la cui vera vocazione è lavorare in prima linea. I lettori non si annoieranno di certo.
“Quell’Apollinaire era un personaggio proprio strano, ma non antipatico, ed era evidentemente dotato di alcune abilità sorprendenti”.
Madame Le Commissaire e l'inglese scomparso
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