Madame le commissaire e la morte in convento
- Autore: Pierre Martin
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2023
Il romanzo Madame le commissaire e la morte in convento (Neri Pozza 2023, titolo originale Madame le Commissaire und die tote Nonne, traduzione di Roberta Scarabelli) di Pierre Martin, pseudonimo di uno scrittore tedesco e edito nel 2018, è il quinto capitolo di dieci romanzi di una nuova serie poliziesca “Madame le commissaire”.
Superbeat ha già pubblicato “Madame le commissaire e l’inglese scomparso” (2021), “Madame le commissaire e la vendetta tardiva” (2021), “Madame le commissaire e la morte del capo della polizia” (2022) e “Madame le commissaire e il quadro misterioso” (2023).
La serie vede protagonisti due detective: il commissario Isabelle Bonnet e il suo assistente, il sous-brigadier Jacobert Apollinaire Eustache.
“Vivre le moment présent!”.
Non pensare al passato e nemmeno al futuro, ma concentrarsi sull’attimo. Godersi il qui e ora era un’arte eccelsa in cui Isabelle Bonnet doveva ancora esercitarsi. In precedenza, quando era capo della squadra antiterrorismo di Parigi, era stata addestrata a trovarsi sempre un cruciale passo avanti rispetto al presente. La tensione costante l’aveva temprata. Vivere l’attimo, persino assaporarlo, era qualcosa che non aveva mai imparato a fare, né al lavoro, né nella vita privata. Ma da quando era diventata Madame le commissaire nel suggestivo paesino provenzale di Fragolin, dove non accadeva mai nulla di rilevante, la monotonia era la normalità nella sonnolenta cittadina, stava facendo progressi. Ciò che aiutava ad allentare la tensione era anche il suggestivo panorama della Provenza, dove il lungo e rigido inverno non arriva mai. In estate poi era tutto un tripudio di sole, azzurro, salsedine sulla pelle, profumo di eucalipto e aghi di pino.
La sua vita passata era un ricordo, non incombeva alcun pericolo, da nessuna parte, da nessuno. Certo aveva imparato molto da quando viveva in Provenza, anzi, aveva disimparato molto, e questo forse era ancora più importante. Ovviamente non avrebbe mai rinunciato al suo vecchio lavoro se non fosse stato per quella bomba esplosa all’Arc de Triomphe, un attentato in cui aveva rischiato di rimanere uccisa. No, no. Vivre le moment présent! Perché era così difficile?
“Basta pensare al passato”, rifletté Isabelle, seduta con l’amica Jacqueline ai tavolini della terrazza del Café La Ferme, l’antica casa dei giardinieri al centro del Domaine du Rayol. I giardini botanici erano stati allestiti da una fondazione privata all’inizio del XX Secolo a Canadel-sur-Mer, direttamente sul mare ma erano poi caduti nell’oblio e nell’abbandono. Ora costituivano una riserva naturale protetta e offrivano, su una superficie di oltre venti ettari, una varietà incomparabile di piante mediterranee provenienti da tutto il mondo. Nei giardini botanici di Rayol ci si dimenticava subito della vicinanza ai luoghi chic e mondani della Costa Azzurra e ci si sentiva in un altro mondo, dove tutto scorreva più lento. Ma l’atmosfera placida di questo eden era stata bruscamente interrotta dal suono di una sirena, dal passaggio di corsa di paramedici e di poliziotti in uniforme. Avvicinandosi alla sponda scoscesa, sporgendosi molto in avanti, Isabelle e Jacqueline avevano notato, sugli scogli rossastri, contro cui si infrangeva il mare, una donna immobile con un vestito da suora, come se fosse distesa a letto. Sembrava un quadro, anzi un quadro tragico. La donna era evidentemente morta.
“Un cadavere rientra sicuramente nella tua sfera di competenze”.
Ciò che intriga e cattura l’attenzione dei lettori non è solo lo straordinario scenario provenzale descritto in questi romanzi, ma la personalità di Madame le commissaire, determinata, volitiva e forte, dal fiuto eccezionale la quale, in questa quinta indagine, intuisce con una sola occhiata che la giovane suora non è scivolata andando in cerca di rare erbe medicinali. Sotto il sole della Provenza un delitto ha avuto luogo che ha coinvolto una suora morta, vittima di un crimine violento. A Isabelle Bonnet il compito di risolvere l’enigma.
“Isabelle diede un’ultima occhiata alla salma. No, non sapeva volare, ma aveva perlomeno un viso d’angelo… se non fosse stato per quella bocca imbrattata di sangue”.
Madame Le Commissaire e la morte in convento
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