Magia bianca di Lucy Maud Montgomery

La casa editrice Mattioli 1885, in occasione del 150° anniversario della nascita di Lucy Maud Montgomery (Clifton, 30 novembre 1874 – Toronto, 24 aprile 1942), edita Magia bianca (2024, titolo originale White magic, traduzione e cura di Enrico De Luca), raccolta di sette racconti inediti della scrittrice canadese, autrice della celebre serie Anna dai capelli rossi.

Il pranzo di Capodanno dello zio Richard (Uncle Richard’s New Year’s Dinner) fu pubblicato per la prima volta sul Congregationalist nel gennaio 1910 e il 31 dicembre dello stesso anno su East and West.

Prissy Baker era nell’emporio di Oscar Miller la mattina di Capodanno, a comprare fiammiferi perché a Quincy il Capodanno non veniva festeggiato come giorno di vacanza per i commercianti quando suo zio, Richard Baker, entrò.

L’uomo non aveva guardato la nipote né gli aveva augurato buon anno nuovo; non avrebbe osato farlo. Infatti lo zio non parlava né con lei né con suo padre Irving, il suo unico fratello, da otto anni. Lo scapolo Richard era grande, rubicondo, dall’aspetto florido. Uno zio di cui essere orgogliosa, pensava con malinconia la nipote, se solo fosse stata come gli zii degli altri o come era stato un tempo. Era il suo unico zio e quando lei era piccola erano stati grandi amici. Questo era accaduto prima del litigio, al quale Prissy, diciassette anni, non aveva preso parte anche se lo zio sembrava includerla nel suo rancore. Dopo che lo zio era uscito, Prissy era tornata a casa pensierosa. La sua intenzione era di trascorrere una piacevole oziosa vacanza in compagnia di un nuovo libro e di una scatola di caramelle. Prissy era orfana di madre e viveva insieme al padre, che era andato a trovare un amico in città.

All’improvviso, un’idea balenò nella testa di Prissy. Oh, avrebbe osato? Oh, non avrebbe mai potuto!

Nell’introduzione, Enrico De Luca ricorda che Lucy Maud Montgomery fu una prolifica autrice di racconti e bozzetti, che pubblicò sin da giovanissima su numerose riviste. Dal suo considerevole corpus di short stories, che ammonta a circa cinquecento titoli, in occasione della sua nascita, sono stati selezionati sette titoli per così dire esemplari, qui tradotti per la prima volta in italiano.
Una ben scelta selezione, dove gli affezionati lettori ritroveranno lo stile nitido e particolare della Montgomery, che tratteggia con maestria accattivanti e unici personaggi difficili da dimenticare, che suscitano ilarità ma a volte commuovono. Una penna felice e sempre attuale che non smette mai di affascinare.

Sono talmente contenta ora che potrei cantare.