Gli autori di Milano (Sellerio, 2015) nei loro racconti offrono un caleidoscopio di colori e sensazioni che descrivono la metropoli milanese, che da sempre sa fiutare cosa accadrà nel futuro prossimo. Moda, Design, Arte, Cultura, tutto nasce e si dipana da qui, perché i passati scandali non hanno saputo appannare l’immagine di una città borghese, industriosa e illuminista che si appresta a dare il meglio di sé con l’Expo 2015.
Li presentiamo:
Marco Balzano è nato a Milano nel 1978, dove vive e lavora come insegnante di liceo. Ha esordito nel 2007 con la raccolta di poesie Particolari in controsenso (Lieto Colle, Premio Gozzano). Nel 2008 è uscito il saggio I confini del sole. Leopardi e il Nuovo Mondo (Marsilio, Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani). Il suo primo romanzo è Il figlio del figlio (Avagliano 2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012), tradotto in Germania presso l’editore Kunstmann. Con questa casa editrice ha pubblicato Pronti a tutte le partenze (2013) e L’ultimo arrivato (2014).
Francesco M. Cataluccio ha studiato filosofia a Firenze, letteratura e storia dell’arte a Varsavia. Si occupa dei programmi culturali di Frigoriferi Milanesi. Scrive, in forma digitale, sul «Post», «Engramma» e «doppiozero». Ha curato le edizioni italiane delle opere di Witold Gombrowicz e Bruno Schulz. Ha scritto: Immaturità. La malattia del nostro tempo (2004) e Che fine faranno i libri? (2010). Con questa casa editrice ha pubblicato: Vado a vedere se di là è meglio. Quasi un breviario mitteleuropeo (2010, Premio Dessì per la letteratura), Chernobyl (2011), L’ambaradan delle quisquiglie (2012) e La memoria degli Uffizi (2013).
Paolo Di Stefano è nato ad Avola (Siracusa) nel 1956. È inviato del «Corriere della Sera». Ha pubblicato inchieste e romanzi, tra cui Baci da non ripetere (1994, Premio Comisso), Tutti contenti (2003, Superpremio Vittorini e Flaiano), Nel cuore che ti cerca (2008, Premio Campiello e Brancati). Con questa casa editrice La catastròfa. Marcinelle 8 agosto 1956 (2011, Premio Volponi) e Giallo d’Avola (2013).
Giorgio Fontana è nato nel 1981. Ha pubblicato i romanzi Buoni propositi per l’anno nuovo (Mondadori 2007) e Novalis (Marsilio 2008), il reportage narrativo Babele 56 (Terre di Mezzo 2008) e il saggio La velocità del buio (Zona 2011). Vive e lavora a Milano. Con questa casa editrice ha pubblicato Per legge superiore (2011) e Morte di un uomo felice (2014).
Helena Janeczek è nata nel 1964 a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca. Si è trasferita in Italia nel 1983. Ha pubblicato una raccolta di poesie in tedesco e i romanzi Lezioni di tenebra (Mondadori 1997) Premio Bagutta Opera Prima, Cibo (Mondadori 2002) e Le rondini di Montecassino (Guanda 2010). È redattrice di Nuovi Argomenti e di Nazione Indiana. Vive a Gallarate e lavora a Milano.
Neige De Benedetti vive a Milano e nel 2012 ha pubblicato con Skira il libro fotografico Doppio rosso. Cina e Cuba. E Tubì, tubì (Sellerio 2104). Con Tram numero 55 fotografa con grazia e precisione la sua Milano attraverso il percorso di un veicolo pubblico visto come “una boa in mezzo al mare”. Le rivolgiamo qualche domanda.
- Neige per quale motivo “l’unica cosa di cui si parla a Milano è partire”?
Non conosco il vero motivo, so solo che la gente va via da Milano però spesso torna, perché il fascino della mia città è particolare, colpisce nel profondo. È difficile in realtà abbandonare Milano, anche se molti vorrebbero farlo.
- Se come canta Lucio Dalla in Disperato erotico Stomp “nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino...”, nel centro di Milano con tutte le stradine che girano, invece... Ce ne vuoi parlare?
Premetto che io non ho un gran senso d’orientamento in generale, purtroppo, però le stradine di Milano assomigliano a un labirinto, le strade nel centro della città sono circolari e fanno delle curve che non ti aspetti e quindi capita, con l’ausilio dei sensi unici, di ritrovarti da tutta un’altra parte. Sono nata a Milano e qui ho trascorso gran parte della mia vita, salvo brevi parentesi in altri posti, però non la conosco, non ci so girare e mi perdo in continuazione. Ancora non ho capito se il problema è mio o della città, o di tutte e due...
- Chi sono i sette passeggeri del Tram numero 55?
Senza elencarli tutti posso dire che ciascuno di loro corrisponde a una diversa tipologia di persone che vivono in città. C’è per esempio chi non vuole vivere in una metropoli e sogna di essere in un altro posto e c’è chi si estranea leggendo Simenon, Lettera al mio giudice. Sono tutti individui che s’incontrano casualmente all’interno di un tram. Essendo Milano una città che non possiede la bellezza invadente di Roma o quella particolare di Firenze, è essenzialmente una città che fa da cornice agli incontri dei suoi abitanti, più che essere protagonista. La bellezza di Milano è discreta, rigorosa, quindi i veri protagonisti sono le persone.
- Se dovessi fotografare un luogo meneghino che meglio definisce la città, quale sceglieresti?
Bella domanda... un volto milanese che mi piace molto è quello di Milano Libri, la bella libreria nata negli anni sessanta, situata in via Verdi, fondamentale punto di riferimento per gli amanti di libri d’arte, d’illustrazione, di fotografia e cinema, oltre per chi lavora nel campo della moda, del design e dell’architettura. Se penso invece a un luogo aperto, mi viene in mente il cielo milanese che è assolutamente volubile, umorale, sembra quasi che vada pari passo con l’umore delle persone. Ha un fascino mutevole e il cielo di Milano, anche quando c’è il classico cielo padano, bianco latte, è capace di darti delle emozioni. Quando arriva il sole, considerato che non ci siamo abituati, è davvero un regalo. Mi colpisce la suggestione dei sanpietrini quando diventano lucidi sotto la pioggia.
- Dal primo maggio al 31 ottobre 2015 grazie a Expo Milano 2015 per sei mesi la città diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie con lo slogan “Nutrire il Pianeta, energia per la vita”. Che cosa ti aspetti da quest’avvenimento?
Sicuramente da milanese andrò a visitare i padiglioni dell’Expo ma solo come spettatrice interessata, infatti nella raccolta di racconti presenti nel volume Milano, il mio è l’unico che non parla di quest’avvenimento. Preferisco che ne parlino persone competenti. Credo che sarà una bella esperienza visitare Expo Milano 2015.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Milano raccontata a più voci: intervista a Neige De Benedetti
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