Mordi il successo di Ariella Papa

Mordi il successo, un saggio suggerimento dà il titolo a questo romanzo di Ariella Papa edito da Mondadori. Il diario di una single a New York dove la ricerca del successo - professionale e personale - si intreccerà al sogno di un grande amore.

Vivere a New York può essere affascinante, lo sappiamo. O comunque lo immaginiamo. Ma anche molto difficile.
Lo sa bene Eve, venuta dal New Jersey per dare una svolta alle sue giornate. Senza paura di affrontare la vita. Questo mai.
Vuole le luci della ribalta, i party esclusivi, la bella vita, conoscere le star che hanno costellato la sua adolescenza.
Una donna nuova, una donna che scorderà, e rinnegherà, le proprie radici, pur di vendersi al successo.
Tutto qui? Neanche per idea, le serve anche un uomo.
Non un ometto umile ma un uomo di successo, uno che sbatta in faccia alla vita che lui è lì e non si sposterà nemmeno di un millimetro. Anzi, avanzerà sempre.
La realtà?
Eve troverà un lavoro umile, i party esclusivi rimarranno un miraggio e, anzi, sarà già tanto se riuscirà a pagare una consumazione in un qualsiasi bar.
Eppure ci dev’essere un modo per ribaltare la situazione…

Ariella Papa ci parla di sogni e speranze, di ambizioni mai sopite e di un sorriso del cuore che non vuole sapere (per fortuna) di spegnersi.
Una storia disillusa, ma non per questo senza zone d’ombra, pagine scritte con inchiostro leggero e un poco frizzante che ci doneranno emozioni a profusione.
Personaggi che non faticheremo ad apprezzare e vedere dinanzi al nostro sguardo mentre metteranno in scena, a nostro uso e consumo, lo spettacolo delle loro vite.
Vite semplici che sognano quel “posto al sole” che promette un calore così confortante…
Forse quel luogo idilliaco si rivelerà poi essere solo un’illusione; però perché non tentare?
Un libro dedicato a chi vuole sognare senza volare troppo in alto, per evitare cadute mortali. E anche dolorose.
Comunque l’importante è riuscire a rialzarsi, magari con un piccolo aiuto. Una mano tesa o una protesa in cerca di un’altra che la afferri non è un segno di debolezza, anzi.
Un libro da leggere per (ri)trovare qualche ora spensierata.
E, soprattutto, il sorriso. Di questi tempi non è davvero cosa da poco.