Otto di Tomi Ungerer

Questa è la storia di un orsacchiotto di pezza e di due piccoli tedeschi, compagni di gioco inseparabili che vengono improvvisamente divisi: perché un giorno David è costretto a cucirsi sugli abiti una stella gialla... (quarta di copertina).

Nel mese di dicembre sono stata quattro giorni a Firenze e nel bookshop degli Uffizi ho scorto Otto, il tenero orso con la macchia d’inchiostro sull’orecchio sinistro.
Era la bellissima versione inglese, ma non l’ho comprato perché non si può avere tutto nella vita. Da una breve ricerca, ho riscontrato che il libro, edito in Italia da Mondadori nel 2003, non è più disponibile per l’acquisto online, ma potrà essere scovato in biblioteche pubbliche o scolastiche.

"Otto" è il nome che due bambini tedeschi, Davide e Oscar, danno al giovane orsacchiotto di Davide e "Otto" è il titolo del libro scritto da Tomi Ungerer (1931- vivente), un grande illustratore contemporaneo, autore di fiabe nonché pittore, scultore e grande viaggiatore.

Otto è un libro che accosta i più piccoli al tema della guerra ed in particolare della Seconda Guerra Mondiale, con la deportazione degli ebrei e coi bombardamenti.
Lo fa in modo delicato anche se veritiero, perché non vengono taciute le sofferenze e le avventure dolorose di un periodo storico così travagliato.

I bambini non hanno bisogno di libri per bambini, hanno bisogno di storie raccontate bene. (T. Ungerer)

Com’è naturale, il finale del volumetto è rassicurante e non poteva essere altrimenti per una lettura dedicata agli under 8. Alla fine del conflitto, Otto si ritrova in America, nella vetrina di un negozio di antiquariato dove verrà notato dal suo vecchio amico Oscar.

Ora niente doveva più dividerci! Decidemmo di rimanere uniti e cercammo una casa per tutti e tre. Finalmente la vita è come deve essere: pacifica e normale. E per non annoiarmi ho cominciato a scrivere la nostra storia.

Le illustrazioni sono dello stesso autore del testo.