Pactum Vampiri di Barbara Riboni

"Non si sceglie chi amare, Max. Succede e basta. E non si sceglie nemmeno di smettere di amare chi si ama. Puoi smettere di dimostrarlo, ma l’amore non finisce perché tu vuoi che sia così."

Una storia di antichissimi vampiri. Una relazione impossibile che trova il modo di imporsi sulla natura e sui piani dei personaggi. Un erede che deve garantire la sopravvivenza della specie. Sono questi gli ingredienti di Pactum Vampiri (Cicogna editore, 2012), il romanzo d’esordio di Barbara Riboni, che dimostra di sapersi inserire in modo personale in un genere ormai consolidato.

Il suo vampiro si chiama Maximo Caio Domini, è nato nella Roma degli imperatori e attualmente dirige (in segreto) il popolo dei vampiri, insieme ai fratelli. Ma la loro stirpe è in pericolo: hanno bisogno di un’umana in grado di dare loro un erede, un’umana speciale, che sia “compatibile”. Come Alice.
Studentessa di biologia bella e determinata, Alice si lascia trascinare nel patto da Max, cedendo al ricatto dei vampiri che le promettono di guarire il fratellino malato. Ma da vittima si trasforma in colei che tiene le redini della storia. È Alice a spezzare le catene che imprigionano il cuore di Max da troppo tempo. Accetta di dargli un figlio, ma non sa che dietro l’accordo si nasconde una condanna: nessuna donna sopravvive al parto. La sfida diventa allora il tentativo di salvare Alice per costruire una famiglia che, all’inizio, appare - psicologicamente e fisicamente - impossibile.

L’autrice costruisce una trama accattivante, che si discosta dal filone inaugurato da Twilight per attingere ad altre fonti: Ann Rice, Laurell K. Hamilton con la sua eroina Anita Blake e Il diario del vampiro di Lisa Jane Smith. Siamo di fronte a dei predatori passionali, nati per uccidere, che conservano l’aspetto affascinante della tradizione ma riservano alcune sorprese. Max, ex gladiatore morto nell’arena e morso da un animale proveniente dalla Romania, racchiude in sé un’altra natura, ma spetta al lettore scoprire quale.

Le suggestioni storiche si intrecciano con l’horror per dare vita a un’ambientazione originale, che recupera il fascino dei gladiatori e dei loro combattimenti nell’arena e lo coniuga con la leggenda dark dei vampiri. Ma la storia si addentra anche nel parco della Majella, con le storie legate ai partigiani della seconda guerra mondiale.
L’autrice ha uno stile “caldo” e una buona capacità di costruire dei personaggi tormentati e mai banali: gli amanti del genere troveranno in Pactum Vampiri un punto di vista diverso, tutto italiano, e una voce nuova.