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Papa Francesco parla dell’importanza della letteratura nella formazione dell’individuo. Nella sua ultima Lettera apostolica, dedicata a tutti i cristiani, il Pontefice ha citato Proust, Borges e il poeta Paul Celan. Papa Bergoglio si è richiamato ai grandi autori per rivendicare la necessità dello sviluppo dell’empatia e della comprensione dell’altro in un’ottica di tolleranza perché:
I grandi libri aprono la mente e il cuore.
Per l’occasione il Santo padre ha ricordato quando, a ventotto anni, insegnava letteratura nelle scuole gesuite di Santa Fe: un aspetto inedito della sua biografia. Ricordando il suo passato da docente, il Papa ha raccontato ridendo che in classe doveva insegnare il poema medievale di El Cid, ma i ragazzi volevano leggere Garcia Lorca. Alla fine cosa fece il Papa-professore? Lesse loro Garcia Lorca perché, afferma, i giovani devono poter trovare la propria strada attraverso la letteratura sviluppandola come passione e non come obbligo. Studiavano El Cid come compito a casa, mentre a scuola leggevano Garcia Lorca, così racconta Francesco proponendosi come un novello O capitano, mio capitano! ne L’attimo fuggente: che bella questa versione alla Robin Williams del Papa, ci dà la perfetta misura della sua statura morale sul piano laico oltre che su quello religioso.
A partire da questo aneddoto il Santo padre ha posto l’accento sull’assenza di programmi di letteratura nei seminari, rimarcandola come una grave mancanza.
Secondo il Pontefice la letteratura non deve avere una collocazione di “serie B” nelle materie di insegnamento, né essere considerata una disciplina “minore” perché questo è segno del grande impoverimento culturale e intellettuale che caratterizza la nostra epoca.
Approfondiamo il discorso sulla letteratura di Papa Francesco e, in particolare, gli autori da lui citati.
Papa Francesco e l’importanza della letteratura
Nella sua Lettera apostolica, il Papa rivendica l’importanza della letteratura come chiave privilegiata “all’accesso del cuore umano”.
I romanzi, secondo Bergoglio, ci aiutano a uscire da noi stessi e a immergerci nell’esistenza “concreta e interiore”. Ricongiungendosi dunque al punto d’avvio della lettera, ovvero l’educazione dei preti nei seminari, il Pontefice ha affermato che i libri, favorendo l’identificazione nei personaggi, permettono:
Di riconoscere la presenza dello Spirito Santo nella variegata realtà umana.
In definitiva, conclude Papa Bergoglio in una Lettera apostolica per la prima volta indirizzata a tutti i cristiani, i libri sono lo strumento utile per combattere la “sordità spirituale” oggi dilagante.
È la prima volta che un Pontefice afferma l’importanza della pagina letteraria come esercizio e apertura di uno “spazio interiore di libertà”.
Proust, Borges e Celan: gli autori citati dal Papa
Il Pontefice in particolare ha citato tre autori: Marcel Proust, Jorge Luis Borges e Paul Celan, scopriamo in quale circostanza.
- La citazione della Recherche
Proust fa capolino nel discorso del Santo padre attraverso una citazione, posta nella prima parte di Alla ricerca del tempo perduto, quando l’autore afferma che i grandi romanzieri:
Scatenano in noi nello spazio di un’ora tutte le possibili gioie e sventure che, nella vita, impiegheremmo anni interi a conoscere in minima parte.
La letteratura, argomenta Papa Francesco, ci permette di metterci nei panni dell’altro: dal bambino al fruttivendolo alla prostituta senza esclusione di sorta, di conoscere tutte le esperienze possibili e vivere tutte le vite possibili. La lettura di conseguenza viene presentata come esercizio di ascolto, di libertà e anche di tolleranza umana.
- La citazione di Borges
Il Papa definendo il ruolo cardine dell’insegnamento della letteratura cita l’autore argentino Jorge Luis Borges, colui che sapeva vedere oltre il visibile come il bibliotecario cieco protagonista de La Biblioteca di Babele:
La cosa più importante è leggere, entrare in contatto diretto con la letteratura, immergersi nel testo vivo che ci sta davanti, più che fissarsi sulle idee e i commenti critici.
Viene posto l’accento sull’ascolto che l’esperienza letteraria porta con sé. La lettura presuppone sempre di “ascoltare la voce di qualcuno”: è un esercizio di comprensione che stimola la curiosità e, conclude Francesco, la “ricerca del cuore”. Chi legge molto continuerà infatti a leggere perché il suo cuore non sarà mai sazio di questa continua ricerca.
- La citazione di Paul Celan
Chi impara realmente a vedere, si avvicina all’invisibile
Infine il Papa afferma il valore spirituale della letteratura, citando il poeta francese Paul Celan, come antidoto contro la rigidità di pensiero e gli integralismi. La letteratura, conclude il Pontefice, ci avvicina allo Spirito, a una concezione della vita che si allontana dalle logiche materiali, dall’egoismo e dalla mancanza di morale che caratterizza la società odierna: materialmente più evoluta, ma spiritualmente sempre più povera.
Il Papa ha rivendicato che la lettura è un’esperienza profonda che dovrebbe diventare più frequente e non rischiare di essere superata dall’esposizione quotidiana a una nuova comunicazione rapida ma vuota di contenuto, come dimostra la frammentarietà dei video e dei social network e un’informazione che promuove le fake news a discapito delle notizie vere.
I libri, in definitiva, sono tutt’altro che volatili: i libri, vecchi o nuovi, continuano a dirci tante cose, ci insegnano a rallentare, a contemplare e, soprattutto, ad ascoltare. La letteratura allena lo sguardo a osservare la realtà nella verità intima delle persone e delle situazioni, quindi nelle “cose visibili e invisibili.”
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Papa Francesco e l’importanza della lettura: le citazioni di Proust, Borges e Celan
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