In occasione del 25 aprile, vi proponiamo la poesia “Per i morti della Resistenza” di Giuseppe Ungaretti, un intenso omaggio al sacrificio collettivo delle vittime della Resistenza in nome della libertà. La poesia, inserita nella raccolta Nuove (1968-1970), confluì in Vita di un uomo. Tutte le poesie nei Meridiani Mondadori.
“Per i morti della Resistenza”: testo della poesia
“Qui
Vivono per sempre
Gli occhi che furono chiusi alla luce
Perché tutti
Li avessero aperti
Per sempre
Alla luce”
Significato e parafrasi del testo
In un luogo non specificato, sono destinate a essere ricordate per sempre le vittime della Resistenza, che si sacrificarono affinché la libertà diventasse un bene comune.
Analisi metrica
La poesia “Per i morti della Resistenza” è in versi liberi, perché l’autore sceglie di non rispettare schemi metrici, di rime e tipi di versi. Le rime sono del tutto assenti.
Tutti i versi, eccetto il v.3, sono brevissimi: i cosiddetti "versicoli". Il risultato è la tendenza alla verticalizzazione dell’aspetto tipografico.
Analisi retorica
Tra le diverse figure retoriche compaiono in particolare metafore/analogie, antitesi, sineddochi che potenziano la forza espressiva del testo. Alcuni individuano, a torto, anche un’epifora in “per sempre”. È vero che l’epifora, figura retorica di posizione, consiste nella ripetizione della stessa parola alla fine di più versi. È altrettanto vero, però, che “per sempre” al v. 6 è un’unità di verso, quindi un verso non può essere anche epifora di se stesso. Pertanto l’epifora in questo testo non c’è.
Il nucleo fondante del componimento si attesta sulla polarità luce/buio, anche se quest’ultimo termine non compare mai: compare nella negazione di non vedere la luce.
L’intera poesia è una metafora che lega morte, vita e libertà.
Vediamo insieme perché:
- “gli occhi chiusi alla luce”: questo verso è un’ampia metafora per indicare i morti della Resistenza. A sua volta, contiene una sineddoche e un’altra metafora. “Gli occhi” è infatti una sineddoche, una figura retorica di contenuto, che in questo caso nomina la parte (gli occhi) per indicare il tutto (gli uomini che sono morti); “luce” è invece una metafora riguardante un campo semantico positivo, come fede, spiritualità, speranza, amore, soluzione di un problema. Nel linguaggio corrente non avete mai usato l’espressione “trovare la luce in fondo al tunnel”? Nel testo ungarettiano la luce indica libertà in senso collettivo. La libertà per cui i partigiani si sono sacrificati per il nostro Paese.
- “chiusi” v.2 e “aperti” v.4 sono un’antitesi, ossia un accostamento, a distanza di un verso, di due aggettivi dal significato opposto. L’antitesi sottolinea il contrasto tra chi è morto per la libertà (occhi chiusi) e chi di questa libertà potrà godere grazie al sacrificio altrui (occhi aperti).
Lessico e stile
Il lessico è ad altissima frequenza. Il lettore, però, riesce a decifrarne il significato in virtù del titolo, parte integrante di numerose liriche di Ungaretti, in quanto chiave di lettura. Da notare la polisemia di “qui” dalla collocazione incipitaria. In un cimitero? Nel nostro cuore? In questa poesia? Nella memoria? Nella coscienza collettiva di chi crede nella solidarietà e nella fratellanza?
Per i morti della Resistenza ripropone alcune innovazioni formali della raccolta Allegria, corrispondente alla prima fase della produzione poetica ungarettiana. Riassumendo: “versicoli”, impalcatura metaforica/analogica, assenza dei segni interpuntivi. La parola, isolata nello spazio bianco, da un lato ha una maggiore espressività, dall’altro carica di significato lo stesso spazio bianco che equivale al silenzio. Ma queste caratteristiche sono lievemente depotenziate. Per esempio mancano l’aggressività espressionista di Veglia e la frantumazione morfosintattica di Fratelli.
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Ungaretti e la guerra
Per motivi anagrafici, Ungaretti (1888-1970) ha vissuto i due conflitti mondiali, ma in modo diverso.
Durante la Prima guerra mondiale, il poeta è interventista convinto, per ragioni politiche ed esistenziali. Perché per uno sradicato come lui combattere per una bandiera significa trovare una patria (osserva Romano Luperini). In trincea come soldato semplice alle pendici del monte San Michele sul Carso e nel 1918 sul fronte francese. Da questa esperienza nascono le sue liriche più note sull’insensata tragicità del conflitto. Queste talvolta mettono in ombra i testi ispirati al Secondo Conflitto come Non gridate più.
Dal 1937 al 1942 Ungaretti si trova in Brasile come docente di Lingua e Letteratura italiana all’università di San Paolo. Quando, interrotti i rapporti con le potenze dell’Asse, il Brasile entra in guerra a fianco degli alleati, il poeta rientra a Roma. Viene eletto Accademico d’Italia e nominato professore universitario di Letteratura italiana contemporanea. Preciso che, in una parentesi romana del ’39, critica in pubblico le leggi razziali fasciste, viene arrestato e rilasciato per l’intervento di Mussolini. Sapevate che l’edizione del Porto sepolto del 1923 contiene una prefazione di Mussolini? Motivo di prestigio nell’immediato. Di imbarazzo dopo la caduta del fascismo.
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“Per i morti della Resistenza”: analisi della poesia
“Per i morti della Resistenza” è un intenso omaggio al sacrificio collettivo delle vittime della Resistenza in nome della libertà. A differenza delle poesie sul conflitto in trincea in cui, ça va sans dire, l’unico tempo possibile e pensabile è la frazione dell’attimo, questa lirica presenta un tempo diverso. È solo un’ipotesi interpretativa, suffragata da “per sempre” ripetuto due volte in relazione a morti e vivi, perché in Per i morti della Resistenza Giuseppe Ungaretti presenta il tempo come durata e soprattutto continuità. I morti per la libertà saranno ricordati per sempre, che sia in un camposanto, nei cuori e nel ricordo, in questa stessa poesia non fa differenza. Analogamente, chi resta non solo manterrà vivo il ricordo dei caduti della Resistenza, ma godrà del frutto del loro sacrificio: la libertà.
Gentili lettori, non vi viene in mente Foscolo? Oppure sono io che, innamorata dei Sepolcri, lo vedo dappertutto?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Per i morti della Resistenza” di Giuseppe Ungaretti: testo e analisi della poesia
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