Anniversario della Liberazione (25 aprile)

In Italia si glorifica giustamente il Giorno della Liberazione con convegni, mostre, eventi. Il 25 aprile 1945 fu un grande momento per l’Italia, ma si dimentica che il Portogallo visse il 25 aprile 1974 come la liberazione da un regime tirannico con una rivoluzione incruenta al ritmo di canzoni e di fiori che coprirono i fucili.

In occasione della celebrazione del 25 aprile abbiamo incontrato Viviana Filippini, in libreria con “Frammenti di memoria”, una raccolta di testimonianze di sedici reduci di Verolavecchia. Attraverso la sua opera, ci ha parlato di ricordi personali e resoconti di guerra, nonché dell’importanza, oggi più che mai fondamentale, di continuare a Fare Memoria.

In occasione della Festa della Liberazione, che in Italia si celebra il 25 Aprile di ogni anno, scopriamo la storia e il significato di “Fischia il vento”, il più celebre dei canti partigiani, nonché alcuni cenni biografici sul suo autore, il medico ligure Felice Cascione, morto il 27 Gennaio 1944 durante uno scontro a fuoco con i fascisti.

In occasione del 25 aprile ricordiamo la celebre poesia di Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione repubblicana, che si conclude con il motto: Ora e sempre RESISTENZA. In origine nacque come epigrafe, ora è replicata in numerose città italiane in lastre memoriali per la ricorrenza del 25 aprile. Scopriamone testo e analisi.

Il 25 aprile si festeggia in Italia l’anniversario della Liberazione. Per celebrarla insieme ai valori che l’hanno ispirata, ecco una selezione delle più belle frasi e poesie su libertà e resistenza.

Il 1 maggio 1925 venne pubblicato sul quotidiano “Il Mondo” il Manifesto degli intellettuali antifascisti redatto da Benedetto Croce. Tra i firmatari figuravano alcuni dei maggiori scrittori italiani. Sapete chi erano? Eugenio Montale, Matilde Serao, Carlo Cassola, Corrado Alvaro, Sibilla Aleramo e molti altri...

Salvatore Quasimodo dedicò una poesia in memoria della strage di Marzabotto, compiuta il 29 settembre del 1944 dai nazifascisti. Il testo è divenuto un’epigrafe collocata su un faro che oggi illumina il Sacrario dei Caduti sulle vette di Monte Sole. Da leggere per non dimenticare, perché sia ogni giorno il 25 aprile.