Scopriamo insieme il significato del termine "unanimismo" spesso usato in relazione alla raccolta ungarettiana L’allegria del 1931.
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Cos’è l’unanimismo
L’Unanimismo è una dottrina filosofico-letteraria fondata in Francia nel primo Novecento dallo scrittore Jules Romains.
Il termine deriva dall’aggettivo "unanime", che indica un gruppo compatto dal punto di vista spirituale, come "una sola anima".
Jules Romains sostiene che agli intellettuali spetti il compito di dare voce a forme di soggettività collettiva, legate alla società di massa e allo sviluppo dell’urbanizzazione. Ciò comporta l’analisi dell’individuo da un punto di vista collettivo, fisiologicamente soggetto a variazioni in base alle situazioni che lo hanno generato, e viceversa.
Un esempio: Giuseppe Ungaretti
Per esempio Ungaretti, nelle poesie di guerra, fa un esplicito riferimento all’unanimismo quando, esprimendo la condizione collettiva dei soldati in trincea nel Primo Conflitto, esprime al contempo la sua individualità:
"Sono un poeta / un grido unanime".
Questo verso traduce in modo cristallino la ricerca di Ungaretti di un proprio ruolo nell’identificazione in un’anima collettiva.
L’unanimismo, pertanto, è sia premessa sia punto di arrivo della concezione della guerra come presa di coscienza della condizione umana. Perché il poeta, tolti mito e fede, rappresenta la guerra nella sua tragicità senza senso come mera esperienza esistenziale. Sul Carso, infatti, incontrando altri uomini il poeta incontra se stesso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Unanimismo: cosa significa? Definizione e un esempio da Ungaretti
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