Per un’ecologia della letteratura italiana contemporanea. Percorsi e temi della letteratura dal Decadentismo ai giorni nostri
- Autore: Carla Boroni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
Le relazioni tra “inquinamento letterario” e letteratura sono considerevoli non solo a livello tematico ma anche sul piano della costruzione del testo narrativo con l’obiettivo finale di far riflettere sul ruolo dei saperi contemporanei. Un punto di vista ecologico attento alla pertinenza dell’ambiente letterario nel quale la letteratura del Novecento ha preso forma, scrive la nostra ricercatrice, altro non è che una proposta innovativa nel delineare i rapporti non solo letterari tra il mondo della letteratura novecentesca e la sua rappresentazione da parte degli scrittori italiani.
Lo splendido saggio Per un’ecologia della letteratura italiana contemporanea della studiosa Carla Boroni ha in copertina la celebre foto del Caffè Greco del 1943, con il gotha di scrittori e intellettuali italiani del tempo, che meglio di qualsiasi sintesi eleva a nostra conoscenza il concetto dell’ambiente letterario, del rapporto tra la letteratura del Novecento e il periodo storico e sociale.
Carla Boroni, laureata in Pedagogia all’Università Cattolica di Brescia e in Lettere all’Università La Sapienza di Roma, attualmente è ricercatrice e professore associato di Letteratura Italiana Contemporanea presso l’Università Cattolica di Brescia e Milano: ha pubblicato numerosi articoli per riviste di critica letteraria e diversi libri di argomento letterario. Con una ricca antologia di brani in prosa e in versi, il saggio tratteggia le figure più rappresentative e significative del nostro Novecento, nei loro legami con i più importanti movimenti culturali, proponendo temi e argomenti sui quali si è esercitata la scrittura.
Come la relazione tra il linguaggio infantile e il linguaggio poetico; il rapporto della letteratura con il mondo dello sport e della disabilità; l’importanza delle letteratura gialla, bandita dal fascismo perché non era permesso raccontare delitti e intrighi sotto l’ala protettrice di un regime basato sull’ordine e la disciplina.
Percorsi critici attraverso gli studi cognitivi che formano “un ambiente”, proposti nel comprendere in che modo la letteratura riformula i parametri della rappresentazione del mondo e della realtà.
Nato dall’idea di fornire uno strumento didattico durante il percorso di studi universitari, questo eccellente testo offre “punti di vista” e riflessioni letterarie e storiche.
Ma quale sarà stato lo sguardo ecologico dell’autrice? Si dovrà affrontare il tema dell’inquinamento letterario, che è un concetto non riconosciuto, né definito nella letteratura e nella critica letteraria. Gli elementi inquinanti includono per quanto riguarda i testi, cliché, stereotipi, linguaggio banale o povero, o una mancanza di originalità nella scrittura, e si riferisce altresì all’abuso di determinate convenzione letterarie o al mancato rispetto delle regole critiche ed editoriali.
L’autrice percorre la storia letteraria e il pensiero degli intellettuali, con una magistrale e critica analisi, dalla fine dal Decadentismo all’attualità odierna di una letteratura che ha sempre escluso quei testi funzionali ad altre attività artistiche, come nel caso di un film, di un libretto d’opera, degli esemplari documentari di Marco Paolini, delle opere teatrali, dei racconti di montagna di Bonatti o di una canzone di De André.
La modernità colta diviene così indipendente, riconosciuta, come la letteratura moderna e contemporanea.
La mia speranza è che la lettura ecologica dell’ambiente letterario italiano contemporaneo riesca a fare in modo che tale ambiente possa diventare un po’ più comprensibile nei termini del suo legame con la vita.
Questo volume è il personale manuale della nostra autrice che partendo dal Novecento ai giorni nostri, propone considerazioni e concetti su un secolo di prosa e poesie che possa sollecitare lo studio e il piacere della lettura.
Dal primo Novecento, vale a dire dal periodo in cui accanto all’irrazionalismo che aveva inneggiato alla guerra, emergerà un’analisi più razionale della realtà e del periodo storico e la figura dell’intellettuale sarà costretto a misurarsi con una nuova visione della vita e a dover “ridisegnare l’universo”.
Le profonde inquietudini dell’uomo del Novecento, il quale provava disagio di fronte a una società che si andava velocemente evolvendo verso una nuova visione dell’uomo, non era più sicuro del fine della sua esistenza e del suo ruolo sociale, ed era pieno di incertezze e angosce. Saranno i periodi di crisi che metteranno in discussione, allora come oggi, i valori propri di una civiltà decadente.
Le ragioni della civiltà decadente, vive e pertinenti per tutto il secolo, assumeranno varie forme. L’assenza di fede nella ragione, lo smarrimento, la solitudine, e “il mito del superuomo, l’esplorazione dell’inconscio, la condizione esistenziale”, insieme, costituiranno i motivi fondanti del pensiero letterario e artistico del secolo scorso fino ai giorni nostri.
Il Decadentismo sarà la cultura di un periodo di profonda crisi della società: guerre, inquietudini, sviluppo dell’industrializzazione con un insensato capitalismo. I conflitti sociali e la presa di coscienza si tradurranno negli scritti del tempo di illustri autori quali D’Annunzio, Svevo, Pirandello, Pascoli, che denunceranno “una condizione umana di alienazione e di angoscia”.
E a venire il Simbolismo, con i poeti crepuscolari, che svilupperanno in misura maggiore i motivi del Decadentismo:
L’arte rimane l’unico valore per potersi realizzare.
Per giungere poi all’avventura futuristica e al periodo della poesia pura, da Ungaretti a Campana, da Montale a Luzi con i percorsi autonomi e paralleli di Pavese, Sandro Penna, Vittorio Sereni. La stagione del Neorealismo, scrive la ricercatrice, aprirà a scontri ideologici e ad accese speranze:
la vita poteva ricominciare da zero.
Il romanzo sarà il principe della letteratura neorealistica, ispirato ai temi del fascismo e della resistenza: Fenoglio, Vittorini, Moravia, Pasolini, Luciano Erba. A cui seguirà la stagione dell’avanguardia letteraria, un movimento che vide la collaborazione di Sanguineti, Eco, Malerba e Manganelli, che rifiutavano l’ideologia neocapitalista teorizzando un nuovo codice linguistico.
“L’intellettuale è travolto dal potere economico, mette la cultura al servizio dell’industria, influenza la pubblica opinione, produce opere d’arte da immettere sul mercato come beni di consumo, l’industria culturale.”
La letteratura racconta il mondo, lo descrive, lo mette in forma dando un senso alle azioni umane. Ha contribuito a interpretarlo, a costruirlo, a determinarlo e a fare il modo che potesse essere condiviso.
La letteratura del Novecento ha posto in luce dimensioni meno frequentate dell’essere umano, “il campo del non detto”.
L’uomo scontento della società in cui vive, che respinge il conformismo, le mode ideologiche, la massificazione, e nel quale prevale il desiderio di ritrarsi in solitudine, è un antico motivo è vero, ma ancora oggi la società decadente produce lo smarrimento dell’individuo al cospetto dei grandi avvenimenti storici, forti inquietudini e, ieri come oggi, paure per il nostro futuro.
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