Perché le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano mai a chiedere?
- Autore: Allan e Barbara Pease
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: BUR
È certamente risaputo quanto la diversità costituisca una valida occasione di incontro e di arricchimento. Il che è da credere anche quando l’oggetto d’analisi attiene alla lunga serie di divergenze tra i due sessi.
“Perché le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano mai a chiedere?” (Rizzoli, 2001) costituisce il tentativo ben riuscito dei coniugi Allan e Barbara Pease (entrambi psicoterapeuti) di mettere a confronto i due universi, facendo luce sulla ragionevolezza, prima biologica e poi sociale, delle innumerevoli diversità che li caratterizzano. Il tutto è realizzato con il fine esplicito di favorire il miglioramento delle relazioni tra i due sessi.
L’intera riflessione muove dall’idea che l’essere umano non sia tanto il frutto di stereotipi sociali, quanto piuttosto un prodotto della biologia. Secondo gli autori, i due sessi sono intrinsecamente inclini a comportarsi in maniera diversa e non è possibile stabilire che essi siano altrettanto inclini a comportarsi in modi differenti. Secondo i coniugi Pease, uomo e donna sono diversi perché il cervello maschile e quello femminile hanno conformazione e struttura differenti. Questo fa sì che il mondo venga percepito in modo diverso e che si posseggano e si attribuiscano priorità e valori altrettanto diversificati.
Tutta la riflessione viene svolta e presentata con intenti ampiamente sereni, lungi da ogni idea di manualistica universale. A tal fine gli autori paragonano il testo ad una sorta di guida turistica, utile quando si visita un paese straniero e si cerca di apprenderne la cultura. Così, il loro lavoro intende far luce sul sesso opposto in modo semplice e mediante una lunga serie di aspetti e situazioni direttamente esperibili, provando a spiegare le ragioni dei principali comportamenti di genere che danno forma all’esistenza quotidiana. Dall’accorgersi dei più impercettibili dettagli, ovvero una qualità tipicamente femminile che secondo gli autori rende le donne maggiormente “idonee” a guidare di giorno, agli uomini che tanto spesso non si accorgono di elementi evidenti ma di certo guidano meglio di notte. Dall’insensibilità e l’incapacità di ascoltare l’universo femminile, tipiche degli uomini, al sesto senso e alla capacità di leggere tra le righe proprie del mondo rosa. Fino a passare in rassegna le capacità spaziali, la lettura delle cartine stradali, l’abilità nell’esecuzione dei parcheggi, il rapporto con il sesso, la propensione al matrimonio e la tendenza al tradimento. Le numerose comparazioni descritte hanno tutte la medesima chiave di lettura: ogni aspetto della diversità uomo-donna si aggancia esplicitamente a una o più ragioni di natura biologica, via via rafforzate dall’evoluzione sociale di genere.
“Perché le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano mai a chiedere?” è un libro che si legge velocemente, dal linguaggio semplice e di facile comprensione, anche nelle trasposizioni dei risultati di ricerche scientifiche spesso citate a sostegno dei contenuti offerti. Scorrendo il testo, inoltre, accade non di rado di ritrovarsi a sorridere, potendosi facilmente riconoscere in quasi tutte le situazioni uomo-donna descritte. Poiché spesso si è portarti a ritenere che gli uomini siano in alcune cose migliori delle donne e viceversa, gli autori provano a fornire quante più motivazioni possibili mediante cui disconfermare un tale assunto. Nei momenti in cui la diversità conduce verso lo scontro, ognuno di noi, uomo o donna che sia, dovrebbe ricordarsi consapevole della legittimità della distanza tra i due universi.
“L’uomo e la donna sono diversi: i primi non sono migliori o peggiori delle seconde, ma solo differenti” (p.227).
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