Perchè noi Boffi siamo così di Jonathan Emmett - Elys Dolan

Siamo tutti debitori a Charles Darwin e alla sua celebre opera che spiega la teoria della evoluzione, “L’origine della specie”, ma se per molti adulti quel testo è un lettura sconosciuta e lontana, si tratta di un libro pubblicato dallo scienziato inglese nel 1859, per i bambini che si affacciano oggi al mondo della conoscenza è opportuno saperne presto qualcosa. Proprio a questo ha pensato con intelligenza e sensibilità Jonathan Emmett che insieme all’illustratrice Elys Dolan ha progettato questo bel libro che l’Editoriale Scienza pubblica nella traduzione italiana, in rima, di Lucia Feoli: "Perché noi Boffi siamo così".

I Boffi, che abitano in un pianeta simile alla Terra, sono animali tutti diversi, per colore, dimensione, lunghezza degli arti, caratteristiche: proprio la loro diversità li ha salvati dall’estinzione nel corso dei milioni di anni, tanti sono quelli che hanno visto gli esseri viventi abitare il pianeta. Ed ecco allora che in una sorta di divertente filastrocca l’autore racconta ai piccoli lettori come i Boffi siano diventati da gialli a blu, come abbiano allungato il collo, trasformato il mantello, allungato i peli, vissuto insomma delle radicali trasformazioni che hanno consentito loro, nel corso del tempo, di difendersi dal clima gelido, da quello troppo caldo, dagli animali predatori, dalla siccità, dai pericoli che incombevano su tutte le diverse specie.

Nella parte finale del libro viene pubblicata una sorta di atlante cronologico, che permette ai piccoli lettori di passare dalla favola allegra di Boffi e Boffe, piena di fantasia e di colori accattivanti, a qualcosa di più reale e scientificamente interessante.
Dai Procarioti, vissuti 3500 milioni di anni fa, al nostro vero progenitore, l’Homo sapiens, che fa la sua comparsa sul nostro pianeta appena 200 mila anni fa. I bambini, opportunamente guidati dai loro insegnanti, potranno, attraverso le pagine piene di informazioni e di immagini facili da confrontare con le loro esperienze, misurarsi con l’asse del tempo, comprendere come l’evoluzione sulla Terra sia stato un processo lunghissimo, in cui le parole “milioni di anni” riescono a trovare un senso, proprio attraverso la favola dei Boffi e delle loro incredibili trasformazioni.
Le rime, facili, in cui è strutturato il testo,si servono di parole impegnative, trasformazione/evoluzione, vorace/rapace, affusolato/tarchiato, distante/circostante, che prevedono conoscenze linguistiche e lessicali evolute, che certamente saranno utili ad allargare il vocabolario dei piccoli lettori.

Insomma il pianeta immaginario dal nome improbabile, Ciribob, i suoi abitanti Boffi, Boffe e Boffini, sono i protagonisti di una storia stimolante per cominciare in modo leggero ad avvicinarsi alle teorie scientifiche che sono alla base del nostro essere uomini sulla Terra. “Un’idea semplice e davvero geniale”, ha commentato il filosofo della scienza e biologo Telmo Pievani, che è un autorevole esperto della teoria dell’evoluzionismo darwiniano. Dunque, il libro è davvero consigliato con convinzione a bambini dei primi anni di scuola primaria, a ragione!