Perché non sono cristiano
- Autore: Bertrand Russell
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
Bertrand Russell, filosofo e matematico inglese, premio Nobel per la letteratura nel 1950, è conosciuto al grande pubblico soprattutto per la sua critica al dogmatismo religioso.
Nel saggio intitolato "Perché non sono cristiano" egli espone le sue opinioni sulle religioni, ritenute da lui false e fonti continue di intolleranza.
"Credo che tutte le religioni siano ad un tempo false e dannose."
oppure
"Il mondo non ha bisogno di dogmi ma di libera ricerca."
sono le frasi che più hanno colpito coloro che si sono cimentati nella lettura di questo saggio, i cui contenuti sono innovativi rispetto all’epoca in cui il libro è stato pubblicato.
La critica al dogmatismo della chiesa cattolica si sviluppa soprattutto a partire dal Diciassettesimo secolo, periodo in cui nasce la scienza moderna così come noi la consideriamo. Galileo Galilei, Newton e Keplero hanno dato grandissimo impulso al metodo induttivo, ossia sperimentale (già peraltro proposto in precedenza da filosofi come Ruggero Bacone) contrastando apertamente ciò che la Chiesa sosteneva.
Nel 1700 un’altra corrente filosofica, l’Illuminismo, ha criticato l’oscurantismo e i pregiudizi medioevali, mettendo profondamente in discussione anche l’ortodossia cristiana. La critica di Russell al cristianesimo e alle religioni in generale non deve, tuttavia, considerarsi un clone di quelle precedenti.
"Perché non sono cristiano" è un libro che raccoglie diversi scritti di Russell, pubblicati dal 1925 al 1954, con i quali egli critica tutte le religioni, colpevoli, a suo avviso, di asserire ed imporre una verità assoluta (assolutismo) che non accetta nessuna smentita, in particolar modo dalla scienza.
Russell sostiene che chi ritiene di possedere una verità assoluta solitamente diventa intollerante nei riguardi di chi propone una verità diversa.
Chi crede in un dogma ritiene questo "il Bene", e quindi considera come "Male" le verità altrui; da qui, secondo Russell, hanno origine l’intolleranza, il fanatismo, le guerre, l’estremismo e il terrorismo.
Russell ritiene che solo la scienza possa portare alla felicità: per fare un esempio, il controllo delle nascite, perseguito attraverso la tecnica scientifica, può ridurre la fame, la carestia e la mortalità. Ma, secondo l’autore, a tale controllo si oppone la chiesa, la cui dottrina, quindi, si rivela ancora una volta dannosa.
Per Russell la via migliore che un essere umano possa percorrere è “quella ispirata dall’amore e guidata dalla conoscenza.”
L’amore permette di utilizzare la scienza correttamente: chi ha ideato la bomba atomica non era ispirato dall’amore, e quindi ha utilizzato molto male la tecnica scientifica. La conoscenza è indispensabile per fare le scoperte necessarie al miglioramento e al benessere dell’umanità.
Questo saggio di Russell solleva, anche alla luce del periodo storico che stiamo vivendo, importantissimi interrogativi. Può la religione di oggi non essere dogmatica o, per meglio dire, ritenersi portatrice di una verità senza, per questo, calpestare le verità altrui? E’ la grande sfida della Chiesa Cattolica moderna.
Papa Francesco sta faticosamente andando in questa direzione, anche se conciliare il dogma ecclesiastico con il rispetto delle verità di altre fedi è cosa intellettualmente difficilissima; bisogna pertanto riconoscere all’attuale Pontefice la grande abilità con cui sta compiendo tale sforzo.
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