Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone
- Autore: Maurizio de Giovanni
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2024
Tornano i Bastardi di Pizzofalcone e la battaglia che dovranno combattere non è solo contro il crimine, ma anche per ristabilire la propria reputazione.
In Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi, 2024), dodicesimo capitolo della serie, Maurizio de Giovanni riprende là dove li aveva lasciati, ciascuno con i propri drammi, i problemi e le ombre che ne segnano l’esistenza.
Il caso su cui devono concentrarsi, in una corsa contro il tempo, riguarda la morte dell’avvocato Leonida Brancato: non uno qualsiasi.
Il peggio che potesse capitare, la persona con più amici e con più nemici in ambito giudiziario dell’intera città:
Prima di andare in pensione, una decina di anni fa, era il più bastardo, infido e bravo tra i penalisti di questa città. Un avversario pressoché imbattibile.
Ottantasette anni, vedovo da quattro, viveva da solo in una delle palazzine a tre piani del parco Paradiso: il condominio più esclusivo del quartiere, tra i più noti e costosi di tutta Napoli. Un figlio, con cui aveva interrotto da anni i rapporti, soprattutto dopo la decisione di cedere lo studio alla nipote, figlia della sorella più giovane, defunta a sua volta. Nessun profilo social, non partecipava a eventi, non faceva vita pubblica e, come si scoprirà, era un malato terminale.
Per dirla con i modi diretti di Aragona:
Chi avrebbe avuto interesse ad ammazzare un novantenne, in pratica già socialmente morto, che non lavorava, non aveva rapporti con nessuno e con ogni probabilità era mezzo rincoglionito? Capirei se avessero preso soldi, gioielli: ma nessuno ha rubato niente, perché farlo fuori?
Il corpo è stato ritrovato con gli occhi spalancati e opachi. La bocca semiaperta, la lingua che ne fuoriusciva bluastra e gonfia. Sul collo segni profondi e lividi dovuti a uno strangolamento. Dai primi rilievi, però, risulta che la vittima ha tutte le costole fratturate, segno che qualcuno ha infierito a calci dopo la morte.
A complicare e a condizionare le indagini, il tempo: non solo quello meteorologico — la pioggia incessante —, ma anche quello cronologico.
Il magistrato che ha sostituito Laura Piras, Mariano Sommella, mette subito in guardia:
Al di là delle cose buone che abbiamo fatto, del lavoro che facciamo e continuiamo a fare, non godiamo di una grande reputazione. Un sacco di gente non vede l’ora di dimostrare che non aveva torto. Voi siete i Bastardi di Pizzofalcone, i reietti che erano stati messi insieme per sbrigare qualche pratica e chiudere il commissariato, quelli cacciati dalle varie strutture per un sacco di ottimi motivi. […] Pensate a quanto sarebbero contenti, quelli che hanno provato a farvi fuori, di scoprire che avevano ragione.
Lui stesso, alla sua età, avrebbe dovuto essere altrove, invece si ritrova spiaggiato in attesa della pensione. L’unica soluzione sarebbe passare il caso all’istante, ma, vista la determinazione che legge negli occhi di tutti, concede quarantotto ore, poi riferirà al procuratore che la struttura di Pizzofalcone non è adeguata a un caso di tale importanza.
Tutto sembra perso, almeno fino a quando, in un indimenticabile tardo pomeriggio, riuniti in sala agenti convinti di essere a mani vuote, i Bastardi di Pizzofalcone si renderanno conto che ognuno di loro reca un pezzo di soluzione — come spesso accade il male ha origini lontane nel tempo —, dimostrando così che nessuno da solo può raggiungere il risultato che riesce a ottenere una squadra composta di gente disposta ad ascoltare:
… fu allora che Pizzofalcone dimostrò a se stesso, prima che a tutti i poliziotti supponenti e maldicenti della città, di avere un senso; e che quel senso non soltanto non era perduto, ma si era addirittura rafforzato”.
Il romanzo si apre con pagine magistralmente scritte sulla pioggia — che caratterizza il clima di tutta l’indagine —, e offre una prospettiva unica sulla natura umana e sulle relazioni interpersonali.
La pioggia è molto più di un semplice fenomeno atmosferico: diventa un personaggio a sé stante e si trasforma in uno strumento narrativo potente, capace di riflettere i turbamenti interiori dei protagonisti. Attraverso descrizioni vivide e poetiche, l’autore riesce a trasmettere al lettore una gamma completa di sentimenti.
Ognuno dei Bastardi è profondamente interconnesso con la pioggia, e la loro evoluzione emotiva si riflette chiaramente nel clima che li circonda. Questo legame simbolico crea un’atmosfera coinvolgente e intensa e avvolge il lettore fin dalle prime pagine che, una volta terminato il libro, vale la pena rileggere.
Le relazioni complesse tra i personaggi si intrecciano in modo avvincente, mentre l’acqua funge da catalizzatore per i conflitti e le riconciliazioni.
Maurizio de Giovanni ci accompagna in un’avvincente esplorazione dei labirinti dell’animo umano.
È un artista che, pur mantenendo la sua firma unica, riesce a non ripetersi mai, regalando un’esperienza di lettura sempre nuova: la sua opera è come una sinfonia letteraria, in cui ogni serie, ogni romanzo, è un movimento distintivo che si intreccia armoniosamente con gli altri.
Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone
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