Si è conclusa da poco l’edizione 2010 del Pisa Book Festival, la grande fiera dell’editoria indipendente che ogni anno vanta un numero davvero straordinario di stand di editori provenienti da tutta Italia e un numero sorprendente di visitatori che quest’anno si è aggirato attorno ai 35.000.
Il paese ospite di questa edizione è stato il Portogallo. Sono stati presenti al festival quattro grandi autori portoghesi contemporanei: José Eduardo Agualusa, Valter Hugo Mae, Helder Macedo e Francisco José Viegas. Grazie alla loro presenza è stato possibile immergersi in una letteratura piena di suggestioni ma ancora purtroppo poco conosciuta.
La presenza della letteratura portoghese ma anche la piccola presenza della letteratura slovacca hanno innalzato molte discussioni riguardanti i problemi della traduzione. Gli editori non pubblicano i libri degli stati più piccoli perchè dicono di non conoscerli ma non traducendoli nessuno potrà mai conoscerli e così si crea un circolo vizioso che è stato oggetto di incontri e convegni durante il Pisa Book Festival. Gli eventi letterari di questo tipo sono un modo per cercare di distruggere questi circoli viziosi e di mettere direttamente in relazione le case editrici con gli scrittori di altri paesi.
E’ stato inoltre distrutto il cliché secondo cui le piccole case editrici pubblicherebbero soltanto libri di minore importanza rispetto a quelli pubblicati dalle case editrici più importanti. Per rompere questo cliché è stato portato ad esempio il lavoro della casa editrice Keller che ha pubblicato le opere di Herta Muller, vincitrice addirittura del Premio Nobel. Le case editrici indipendenti, proprio perchè si muovono al di fuori dei classici canali di vendita, riescono spesso a trovare delle vere e proprie chicche editoriali e a farle diffondere sull’intero territorio.
Un grande spazio è stato dato quest’anno all’editoria digitale. Molti gli stand di audiolibri ed e-book presenti quest’anno al festival e molti gli incontri volti a spiegare come funziona l’editoria digitale e cosa ci si aspetta dal futuro. Gli editori hanno sottolineato l’importanza di entrare da subito nel mercato dell’editoria digitale perchè anche se questo campo non è ancora del tutto sviluppato è pur sempre un ambito che le statistiche danno in crescita continua. Gli amanti della carta stampata però non devono vivere nella paura che l’editoria digitale trasformi completamente il loro modo di leggere i libri. I libri in formato cartaceo esisteranno sempre solo che saranno affiancati anche dagli e-book. La speranza caso mai è quella di riuscire ad attirare un maggior numero di lettori ma non certo quella di cambiare in modo così radicale l’editoria.
L’edizione 2010 del Pisa Book Festival ha quindi tracciato le linee di temi importanti come la traduzione e l’editoria digitale confermandosi ancora una volta come un’evento di grande importanza nel campo dell’editoria indipendente.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Pisa Book Festival 2010, tra traduzione ed editoria digitale
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