Poesia venezuelana degli anni ’60 - ’70
- Autore: Vincenzo Paglione e Roberto Sapienza
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso la poesia venezuelana, indagata in questo saggio da Roberto Sapienza e Vincenzo Paglione, è stata caratterizzata prevalentemente da un’impronta modernista ed esistenziale, con incursioni in un surrealismo che, a sua volta, rinvia a forme espressive simboliste e grottesco-caricaturali.
Si tratta di tendenze divergenti, che si addensano in un mordente che aggredisce la realtà storica e culturale della società di allora. È dunque una poesia che si fa lotta politica armata, oppure denuncia caustica contro la rapacità dei politici di turno. Non mancano poeti che indagano, con una sorta di carica simbolica, gli aspetti nascosti della realtà, carichi di immagini morbide e sensuali, dai contorni mitico-onirici che sono tipici della società latinoamericana.
Nei compositori presentati in quest’antologia nulla è dato per scontato poiché essi addensano nei loro componimenti una esperienza poetica dove il senso delle parole diventa vittima del poeta-carnefice, al punto da spingersi fino all’illogico, al non comprensibile. Sono uomini le cui passioni e inquietudini non vogliono rassegnarsi al silenzio e all’oblio, alla tortura domestica e alla banalità, desiderano, invece, che la loro parola diventi rivoluzionaria come la vita.
Roberto Sapienza e Vincenzo Paglione, in “Poesia venezuelana degli anni ’60 – ’70” non hanno voluto tracciare un quadro quadro esaustivo delle avanguardie letterarie del Paese sudamericano; hanno, piuttosto, voluto soffermarsi su quella tendenza simbolizzante che attinge a pieni mani alle invenzioni e alle fantasie del surrealismo e del dadaismo, tendenze che, seppur già conosciute e apprezzate dalla letteratura sudamericana, sono in questo caso arricchite da un singolare compromesso politico anarchico e socialista, estraneo ai poeti europei.
Emerson, Whitman, Faulkner, Huxley, Mann, Nietzsche, Mallarmé, Breton, Pessoa, Huidobro e molti altri autori che hanno segnato la scena letteraria del Novecento sono le influenze più nette, l’eredità più evidente che è possibile scorgere nella poesia venezuelana e, a fortiori, in quella ispanoamericana.
L’avanguardia poetica venezuelana emerse intorno al 1950, alcuni dei giovani poeti che l’animavano si distinguevano per una produzione affollata di analogie e simbolismi, spesso difficilmente interpretabili. : è il frutto di una meditazione della parola poetica che assume una valenza estetica assoluta. La poesia per loro è anche strumento di una implacabile critica sociale che si concretizza nell’impiego di un linguaggio diretto, gravido di implicazioni politiche, e nella sovversività tenacemente esercitata nei confronti del linguaggio comune, attraverso l’impiego di una sintassi arbitraria e confusa. Riescono così a rivivere e ad assimilare tutte le prove più pregnanti e anticonformistiche della poesia europea e americana del secolo scorso, rinnovando originalmente la scena poetica venezuelana.
Roberto Sapienza (Catania, 1979) dopo essersi laureato in Lettere Moderne ha iniziato ad insegnare italiano nelle scuole medie, affiancando all’attività didattica quella di traduttore amatoriale, con la quale nutre la sua passione per la poesia. Vincenzo Paglione, (Caracas, Venezuela, 1966) vive e lavora a Como dove è docente di lingua e cultura spagnola nelle scuole medie e cultore di Storia e Civiltà dell’America Latina all’università; ha recentemente pubblicato “Juan Pablo Viscardo y Guzmán - Lettera agli spagnoli americani scritta da un loro compatriota” (2015).
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