L’albero dello yoga di B. K. S. Iyengar

B. K. S. Iyengar è stato una delle personalità più importanti del panorama yoga, fondatore egli stesso di una tipologia di yoga adattato attraverso l’utilizzo di particolari strumenti per poter essere eseguito da tutti. Nel libro L’albero dello yoga, edito dall’editore Astrolabio Ubaldini alla fine degli anni Ottanta, l’autore spiega lo yoga con un linguaggio accessibile utilizzando la metafora dell’albero dello yoga le cui radici, rami, corteccia, tronco, linfa, fiore e frutto sono le figure chiave di tutto ciò che è il significato di questa antichissima pratica.
Un insieme che significa tutto, alla fine, un’unione perfetta di ciò che poi porta alla elevazione dello spirito di un essere umano.

B. K. S. Iyengar scardina le differenze tra esseri umani come tra stili di yoga. Lo yoga è un’unione di tutto ciò che, attraverso le testimonianze dei suoi Maestri, trasforma l’uomo con disciplina e consapevolezza. Ecco allora che il testo affronta il significato profondo delle otto branche cui viene suddiviso lo yoga.
Iyengar lo fa con semplicità: immaginiamo allora l’albero, una figura semplice dunque, le cui parti si possono sicuramente delineare associandole a quelle parole che di primo acchito possono sembrare di difficile comprensione, quali yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara dharana dhyana samadhi.
Parole indiane di cui l’autore e Maestro di yoga ci spiega il significato intrinseco rapportato al vero scopo dello yoga, che è quello di attraversare i diversi stadi della vita apportando l’elevazione dello spirito. Egli dunque passa in rassegna l’individuo e la società rapportando lo yoga alla Cultura Universale; la pratica yoga, oltre a far acquisire l’armonia e la consapevolezza, deve inserirsi nel mondo senza farsi coinvolgere dalle proprie azioni. Il concetto è di non filosofeggiare come obiettivo fine a se stesso ma di vivere introducendo la filosofia nel quotidiano mantenendo fede al percorso individuale di vita.
Lo yoga non è vestirsi in maniera strana oppure vivere una vita ascetica, o almeno non esclusivamente questo. E qui tutto si complica e semplifica, allo stesso tempo, perché risulta difficile mantenere l’equilibrio ma è semplice e liberatorio, per chi si vuole avvicinare a questa meravigliosa pratica, scoprire che yoga non è assumere un’identità immaginifica ma conoscere se stessi e avere voglia di conoscere consapevolmente i limiti, progredendo di passo in passo. Lo yoga dunque può accompagnare nella vita di ogni giorno non cercando l’obiettivo nella verticale a testa in giù, ma addentrandosi nel profondo di se stessi, vivendolo senza orizzonti predefiniti e vivendo nel presente con assoluta onestà. Iyengar estrapola tutti i concetti fuorvianti sullo yoga, li analizza e definisce la pratica yogica come universale.
Questo testo unisce la grande saggezza del maestro B. K. S. Iyengar alla propria capacità di ascolto interiore, divenendo fondamentale ai fini di un maggior approfondimento della pratica yogica.