Popstar della cultura
- Autore: Alessandro Trocino
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2011
L’impensierito volto di Roberto Saviano; lo slowfoodista Carlo - detto pure Carlin - Petrini; lo svagato riccioluto filosofo-pianista Giovanni Allevi; l’inossidabile Andrea Cammilleri; l’indiavolato capopopolo Beppe Grillo; il rude montanaro Mauro Corona. Tutti lor signori vengono voltati, rivoltati e radiografati dalla sagace e acuta vena polemica di Alessandro Trocino, giornalista del Corriere della Sera, in “Popstar della cultura”.
Il Nostro decostruisce queste figure mitizzate, ormai indelebilmente impresse nell’immaginario collettivo, che neanche Derrida ha osato tanto in filosofia. Fra contraddizioni, cadute di stile, narcisismi, presenzialismi, incongruenze e strumentalizzazioni le sei icone della cultura - più popolare che alta - escono da questo libro pungente con qualche ammaccatura, forse sferzate da una critica un po’ eccessiva.
Del resto, è il dazio da pagare per chi raggiunge la notorietà: ci sono le lodi e gli applausi, però anche gli appunti e, in alcuni casi, persino le stroncature: come dire, se vuoi la rosa, devi accettarne anche qualche spina. Alessandro Trocino però non è stato poi così cattivo.
I sei protagonisti - ma il discorso potrebbe allargarsi ad altri nomi famosi - forse hanno debordato il proprio ambito di celebrità.
Se Saviano e Camilleri, da tempo, fanno sentire la propria voce su tutto ad uso e consumo strumentale e conformistico di una parte politica, il rude Corona, lo scrittore dei boschi dalla bandana d’ordinanza, è ormai percepito quasi come una divertente parodia di se stesso. Grillo, da caustico e irriverente comico che fece infuriare Bettino Craxi, si è trasformato nel guru che milioni di italiani vedono come il picconatore del sistema politico marcio e corrotto ammorbante il paese; in più, novello profeta della Rete, proprio lui che anni fa detestava le moderne tecnologie a tal punto da spaccare in pubblico un personal computer.
C’è Allevi poi - secondo qualcuno “un bravo pianista ma non un pianista bravo” - che ha coltivato e curato i propri boccoli con il balsamo della Garnier, così come si racconta del gastronomo Petrini, rigorosamente contrario agli OGM, che ha portato lo Slow Food sull’altare di una nuova filosofia del vivere e gustare i prodotti offerti dalla nostra cara e insostituibile Madre Natura.
Insomma, non saranno gli intellettuali alla Pasolini o agli Sciascia di un tempo, ma certo, secondo il Nostro, guide di riferimento, vere popstar di una cultura popolare, espressione di un Paese conformista e retorico dove in fondo non cambia poi un granché.
Alessandro Trocino, pur riconoscendo a ciascuno valori e meriti - pensiamo soltanto al coraggioso Saviano -, con le sue punture di spillo non fa proprio sconti a nessuno.
Il libro non è certo una novità editoriale perché uscito nel 2011 - e di questi tempi, in cui il mondo gira sempre più veloce, sembra di parlare di un’altra era -, ma rimane attuale e, comunque la si pensi, vale la pena leggerlo.
Popstar della cultura
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